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ROMA. De Sanctis, "per la Juve conta vincere, non importa come"

ROMA. De Sanctis, "per la Juve conta vincere, non importa come"

De Sanctis

''Alla Juve conta vincere, non importa come'': il portiere romanista Morgan de Sanctis riapre a modo suo e a tutto campo la polemica dopo Juventus-Roma, e in un'intervista alla Gazzetta dello sport consegna alcuni suoi pensieri al curaro sui rivali in bianconero: ''se l'arbitro è indeciso mandano 5 giocatori a protestare per influenzarlo: è tutto studiato''. E sempre rivolto alla Juventus aggiunge che ''fa riflettere la sproporzione fra quello che ha conquistato in Italia e in Europa''. Il numero uno giallorosso è convinto che ''lo scudetto va alla squadra più forte e a Torino ci siamo dimostrati migliori''. E poi rincara la dose sulle polemiche dopo la partita di Torino: ''i vincitori dovevano abbassare i toni e invece è stato il contrario. Totti ha fatto bene a parlare.

Bisogna saper perdere, ma si fa fatica ad accettare certe decisioni''. Da numero uno a numero uno, De Sanctis manda anche un messaggio al collega Gigi Buffon: ''io so come si perde. Un giorno vorrei insegnare a lui come si vince''.

De Sanctis poi fa il signore e dice di non voler commentare le parole della signora Emma Winter, moglie di Andrea Agnelli, (che aveva invitato Totti ad andare a giocare in un altro campionato): ''alle signore non è gentile rispondere'', ma a Pavel Nedved si può, e infatti giudica ''fuori luogo'' le parole rivolte dall'ex campione a Totti dopo il match.

Il 37enne portiere ne ha per tutti, e sempre in relazione alla Juventus bacchetta il presidente dell'Uefa Michel Platini: ''ha una visione ristretta, è stato solo juventino. Ma da presidente Uefa non è stato opportuno parlarne''. Esaurito il capitolo Juve, il portiere della Roma si sofferma su altri temi: il tifo violento ? ''problema istituzionale, chi fa cose sbagliate va punito. In carriera ho visto società conniventi''. Cosa temo in vista di Roma-Napoli dopo la vicenda di Ciro Esposito ? ''so che forse non servirà, ma voglio fare un appello. Napoli e Roma si somigliano e devono tornare a essere amiche come una volta. Nel nome di Ciro dobbiamo fermare la spirale dell'odio''.

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