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CALCIO. Napoli ko fa male. Sindaco duro: "Furti di stato"

CALCIO. Napoli ko fa male. Sindaco duro: "Furti di stato"
La grande delusione dopo la grande illusione. La vittoria allo Juventus Stadium aveva acceso le speranze della squadra e la fantasia dei tifosi. La sconfitta di Firenze, in concomitanza con il successo dei bianconeri a San Siro con l'Inter, è una doccia gelata che ha lasciato tutti senza fiato. Il Napoli, nonostante i calcoli matematici non abbiano ancora emesso un verdetto definitivo, sente che il campionato è perso. La squadra fantasma che al Franchi si è difesa come ha potuto, dopo l'espulsione di Koulibaly, ha finito la partita con le lacrime agli occhi. I giocatori di Sarri speravano di regalare un sogno ai propri tifosi e invece rimane solo una cocente delusione. Tra i sostenitori azzurri è ancora forte la rabbia anti juventina per ciò che è accaduto a San Siro e per una vittoria che, secondo una corrente di pensiero molto diffusa, avrebbe condizionato psicologicamente in negativo il Napoli. Tra i più arrabbiati, il sindaco della città, Luigi De Magistris il quale ha postato su Facebook un commento al vetriolo contro i 'Palazzi' in genere (il riferimento inespresso è al Governo che non ripiana il debito pregresso del Comune, accumulato prima della sua elezione) e contro quello del calcio in particolare. ''La nostra Città e il popolo napoletano sono stanchi delle ingiustizie. Ci riprenderemo tutto quello che ci avete levato, - scrive De Magistris - conquisteremo quello che ci spetta. Nulla di più di ciò di cui abbiamo diritto. Noi comunque viviamo perché amiamo ed abbiamo un cuore grande e profonda umanità, loro invece si sentono forti e potenti rubando, con furti di stato o di calcio. Il maltolto ce lo riprenderemo tutto". Il campionato continua comunque. Domenica al San Paolo scenderà in campo il Torino ed è indispensabile trovare le motivazioni giuste per riprendere il filo di un discorso interrotto. Dentro e fuori della squadra, però, nessuno più crede al miracolo e allora è arrivato il momento di concentrarsi su discorsi che erano stati messi in soffitta, su situazioni congelate in attesa del verdetto del campo. Il primo nodo è quello dell'accordo con Sarri. L'allenatore ha un contratto in scadenza fra due anni, ma c'è una clausola rescissoria che può essere esercitata entro il 31 maggio prossimo, al prezzo di otto milioni di euro. Le intenzioni del tecnico non sono note. Le poche dichiarazioni che ha fatto fino ad ora sull'argomento fanno intendere che per rimanere (indipendentemente dal fatto che fino a ora nessuna società si sarebbe dichiarata disponibile a versare la cifra del riscatto) vuole garanzie da De Laurentiis. E non si tratta solo di un aumento di ingaggio, argomento sul quale il presidente non si tirerebbe indietro. Serve un piano molto serio e convincente di potenziamento della rosa. D'altro canto Sarri sa bene che il gruppo di cui dispone ora ha già dato il massimo e che il prossimo anno difficilmente potrebbe migliorarsi ulteriormente. Insomma l'allenatore potrebbe voler restare, ma solo a patto di poter lottare da pari a pari con la Juventus e con le altre big del campionato. Il piano del tecnico sarebbe quello di conquistare finalmente lo scudetto in una piazza che ama e dalla quale è intensamente riamato. E' probabile che l'incontro risolutore, nel bene o nel male, tra i due protagonisti della storia possa avvenire in tempi brevi. Difficilmente, però, prima della partita con il Torino. La settimana prossima, quando le idee sulla conclusione del torneo saranno ancora più chiare, ci potrebbe essere il                 contatto. Per il momento Sarri si riposa assieme a tutta la squadra. Domani è il primo maggio, festa dei lavoratori, ma il Napoli sarà regolarmente a Castel Volturno in linea con il modo di Sarri di intendere il mestiere, cioè onorare il lavoro lavorando.
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