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CALCIO. Ultrà: rissa dopo commemorazione Heysel punita con Daspo

CALCIO. Ultrà: rissa dopo commemorazione Heysel punita con Daspo

Tifosi violenti

Per ricevere un Daspo non è necessario macchiarsi di violenze in occasione di una partita di calcio. Ne sa qualcosa R.M., un tifoso della Juventus rimasto coinvolto in una rissa al bar non durante un derby, ma dopo una cerimonia di commemorazione delle vittime dell'Heysel. La questura, lo scorso agosto, gli ha notificato uno stop di quattro anni, e il provvedimento è stato confermato dal Tar del Piemonte. Il 17 maggio 2016, R.M. (appartenente dal gruppo 'Tradizione') prese parte a una cerimonia - vicino al ponte Vittorio Emanuele a Torino - in ricordo della tragedia del 1985 a Bruxelles. Al rientro, insieme a una quindicina compagni, si fermò in un esercizio commerciale dove c'erano dei tifosi del Torino: si passò dagli insulti alle violenze e alla rottura di sedie e tavolini. "Dai filmati - scrive il Tar - risulta altresì che si sia impossessato di una borsa e di un giubbotto di un cliente". Inutilmente la difesa ha sottolineato che l'episodio si è verificato lontano da uno stadio e in un martedì in cui non c'erano partite. Il Tar si è detto del parere che siano sanzionabili le violenze "non soltanto realizzate in occasione di una manifestazione sportiva, ma anche quelle poste in essere 'a causa' della manifestazione sportiva". Dove per 'manifestazione' si deve intendere qualsiasi evento "anche non competitivo legato al mondo sportivo". "E non è dubitabile - scrivono i giudici - che gli episodi di violenza avvenuti dopo la commemorazione di uno dei fatti più tragici avvenuti negli ultimi anni, provocato proprio dalla violenza dei tifosi, siano strettamente collegati con una 'manifestazione sportiva' secondo un rapporto di diretta causalità".
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