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22 Ottobre 2016 - 11:28
Prima contro seconda, la grande favorita per la vittoria finale contro la sorpresa del campionato. La sfida tra Milan e Juventus, a San Siro, non si discosta dalla tradizione: le due società vivono momenti diversi, eppure tra Diavolo e Vecchia Signora c'è sempre di nuovo di mezzo un pezzo di scudetto. I bianconeri, che recuperano in extremis Mandzukic e Rugani, sono favoriti dopo una prima parte di stagione in cui solo l'Inter è riuscita a fermare la loro marcia, ricordo doloroso per il tecnico Allegri.
"Eravamo favoriti alla vigilia, poi anche per colpe nostre abbiamo preso una legnata".
Obbligatorio non incappare negli stessi errori, "si tratta pur sempre di Milan-Juventus", secondo Allegri sfida equilibrata per definizione al pari di quelle con "Inter, Roma e Napoli", sottolinea il tecnico bianconero. L'unico modo per scongiurare un'altra delusione è dunque quello di "disputare una partita di grande equilibrio e con grande testa", con "grande rispetto di questo Milan che sta facendo ottime cose".
I tre punti in palio sono importanti per lo sviluppo della stagione di Buffon - "contro il Lione ha fatto tre gol", lo difende Allegri - e compagni. Vincere il big match della nona giornata permetterebbe ai bianconeri di portarsi a +8 proprio sulla squadra di Montella ora appaiata alla Roma. Per battere i rossoneri, sempre sconfitti negli ultimi nove confronti con la Juventus, serviranno "testa, grande agonismo e tecnica", osserva Allegri, che fa i complimenti alla sua ex squadra. "Sta facendo un ottimo campionato con giocatori giovani, bravi, che saranno il futuro della Nazionale italiana".
I campioni bianconeri, dunque, contro la "linea verde" di un Milan dal "grande entusiasmo", necessario per sopperire alla scarsa esperienza. "L'entusiasmo, il coraggio e l'incoscienza non mancano e lo stesso deve essere per noi: siamo un filino più esperti, però hanno qualità, giocano un buon calcio, meritano il secondo posto". La sfida più affascinante degli ultimi 30 anni sarà anche l'ultima per Silvio Berlusconi da presidente del Milan, prima che la società passi in mani cinesi. "Ha fatto la storia del Milan per 30 anni, ha vinto tutto, quindi dispiace", è il commento di Allegri, che si dice "affettivamente legato" a lui e Galliani. Ma il mondo sta cambiando e il calcio insieme a lui, "la globalizzazione è totale", ammette, tranne per la Juventus, l'unica società "che ha la stessa proprietà da 100 anni".
Allegri si affida al collaudato 3-5-2. L'indisponibilità di Chiellini e le non perfette condizioni di Rugani, potrebbero spingere il tecnico a spostare Evra nel ruolo di centrale. A centrocampo conferme per Dani Alves, "giocatore che non si discute", e Pjanic, "che sta giocando una buona stagione ma può e deve migliorare", mentre in attacco la coppia sarà formata gioco forza da Dybala e Higuain. Con Mandzukic pronto a dare una mano.(
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