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03 Novembre 2015 - 10:36
Cinque mesi dopo la finale di Berlino, persa a testa alta contro il Barcellona, la Juventus è di nuovo in Germania. A Moenchengladbach, contro il Borussia che vola da quando lo guida Andrè Schubert, questa volta in palio c'è un bel pezzo del biglietto per gli ottavi di finale. Ed il ricordo dell'Olympiastadion con Messi e Suarez in sofferenza contro i bianconeri, potrebbe mettere nostalgia. "Quello che è stato fatto l'anno scorso - ribatte Allegri - è storia. Questa è completamente un'altra annata, nella quale abbiamo dovuto rimetterci in discussione: stiamo lavorando per costruire i presupposti per centrare i nostri obiettivi".
Adesso è un azzardo inserire i bianconeri nel gruppo delle grandi d'Europa, ma Allegri prende tempo: "Quando si partecipa alla Champions l'obiettivo è sempre quello di arrivare alla finale e di vincerla: è una competizione affascinante, che dà visibilità mondiale. E' fondamentale presentarsi a marzo nelle migliori condizioni fisiche e con tutti i giocatori a disposizione". Per il momento, il traguardo bianconero è di centrare gli ottavi: "l'impresa - osserva Allegri - è tutt'altro che conclusa e non è neppure facile. restano ancora tre partite ed il Borussia ha vinto 7 delle ultime 8 partite. Noi non siamo stati ancora capaci di vincere due match di fila in campionato".
Altri passi falsi non sono più ammessi: "Per forza - ammette il tecnico bianconero - dobbiamo dare continuità ai risultati, mettere insieme una sequenza positiva in campionato e finire il girone di Champions nel migliore dei modi. E quando non si riesce a giocare una partita bellissima, si deve sopperire con il carattere: la fortuna te la devi portare dalla tua parte".
Il Borussia non sarà cliente facile: è ultimo nel gruppo di Champions, ma vorrebbe recuperare terreno anche in Europa, dopo essere risalito al quinto posto nella Bundesliga, se non altro per l'onore. "Il cambio di allenatore gli ha dato la scossa - riconosce Leonardo Bonucci - a Torino siamo riusciti a limitarli, pur non vincendo, ma sappiamo che dobbiamo evitare di sbilanciarci perché le punte sono veloci e possono far male". Per il difensore bianconero anche la Juve è sulla strada giusta: "E' normale che chi è arrivato da altre squadre abbia fatto fatica a inserirsi nella Juventus: qui non è pensabile l'altalena dei risultati, ad una vittoria deve sempre seguire un'altra vittoria. Riusciremo ad essere grandi se tutti daremo il 110 per cento: così sono stati costruiti successi importanti, come a Manchester e nel derby. Indossare la maglia della Juve mette addosso una pressione che non si avverte da altre nessun'altra parte".
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