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JUVENTUS. Allegri, "invertiamo tendenza e tutto cambierà"

L'imperativo per la Juventus, confinata nelle retrovie del campionato e fischiata dai tifosi che hanno già 'dimenticato' 4 anni di successi, è "invertire la tendenza". Lo chiede Massimiliano Allegri, che cerca di mantenere saldo il timone tra insuccessi e critiche, una squadra da reiventare ed una dirigenza (oltre alla tifoseria) che vuole vincere sempre e subito.

Ripartire era l'obiettivo di sabato scorso, contro il Chievo, il tema si ripropone in Europa domani sera, su uno dei campi forse più difficili, lo 'Etihad Stadium' del Manchester City, sulla carta una corazzata della Champions, prima a punteggio pieno nella Premier League, 11 reti all'attivo, neppure una incassata. Sarà per questo che Allegri precisa: "Invertire la tendenza è importante, soprattutto in campionato", l'obiettivo di domani "è fare una bella prestazione. E magari centrare anche un buon risultato".

Di dubbi di formazione, il tecnico bianconero dice di averne uno soltanto, "10 nomi li ho in testa"; i problemi sono molto di più. A cominciare dalla nuova tegola, l'infortunio di Claudio Marchisio, fermo un mese per uno stiramento all'adduttore della gamba destra. Senza l'unico vero regista e con Khedira ancora ai box, senza Padoin escluso dalla lista Uefa, Allegri si trova con i centrocampisti contati, 4-5 per la partita contro il City, quasi obbligato a riproporre Hernanes davanti alla difesa anziché trequartista. Ma l'allenatore dei campioni d'Italia è convinto di potere fare rimangiare le critiche e zittire chi fischia: "Come si sa - osserva - nel calcio basta un bel risultato e la squadra di colpo diventa più forte di come era prima. Per questo dico che dobbiamo mantenere equilibrio e concentrazione, tenere un profilo basso, parlare poco e centrare risultati".

Allegri respinge l'ipotesi che la squadra si sia seduta dopo 4 anni di successi in Italia ed un'insperata finale di Champions persa con onore dopo aver paura al Barcellona. "Non possiamo cullarci sulle vittorie del passato", aveva ammonito ieri il dg Beppe Marotta. Ed oggi il tecnico rassicura: "Cullarsi sul passato? No, assolutamente, non c'è questo pericolo. E l'abbiamo già dimostrato vincendo la Supercoppa ad agosto pur con tutte le difficoltà di giocarla dopo appena 15 giorni di preparazione.

Ogni anno, ogni stagione è difficile, ma i nostri obiettivi sono vincere scudetto e Coppa Italia, cercando di disputare un eccellente Champions".

A Shangai, dopo avere battuto la Lazio, "eravamo soddisfatti del risultato, non del gioco - ammette Allegri - ma non si può dimenticare che abbiamo cambiato 10 giocatori su 22. Il nostro posto resta tra le prime 8 d'Europa. In campionato, la squadra ha dato tutto, ci è mancato solo qualche gol e siamo stati anche sfortunati. Ma alla serie A torneremo a pensarci da giovedì, ora ci tocca questo test importante in Champions: capiremo a che livello siamo in Europa, anche se nessuno ignora che dobbiamo migliorare".

Ai suoi Allegri chiede di giocare con "intensità e coraggio, per fare crescere l'autostima che si è abbassata per effetto degli ultimi risultati negativi. E dobbiamo anche ritrovare il gusto di difendere, perché la solidità difensiva è utile anche ad avere un attacco migliore". Sotto quest'aspetto, anche senza Aguero, il Manchester City è l'avversario 'migliore' per un sottoporsi ad un check-up completo.

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