Il Barcellona si avvicina alla finale di Champions nei panni scomodi del "predestinato". Luis Enrique sogna di imitare Gurdiola centrando il triplete, elogia e dice di temere la Juve ma annuncia che per affrontarla non cambierà gioco. Intanto Andres Iniesta sta bruciando le tappe per essere in campo sabato a Berlino, nella speranza di vedere Xavi Hernandes alzare la Coppa dalle grandi orecchie nel giorno del suo addio dopo 17 anni in blaugrana. "Essere favoriti è bello quando hai vinto, non prima - ha detto Luis Enrique durante l'Open Media Day - ma vincere significa triplete. E' accaduto una volta al Barca (nel 2009, ndr.), e questo spiega quanto sia difficile. Giocando come sappiamo siamo arrivati in finale e non ci snatureremo con la Juve. Di loro mi preoccupa tutto, sono espressione di un calcio italiano che sta cambiando". Noi cercheremo di tenere palla, dovremo pressare al meglio in fase di non possesso e sfruttare al meglio i nostri possessi. "La squadra di Allegri - ha sottolineato l'ex tecnico della Roma - è una realtà diversa e viene da quattro campionati vinti. I bianconeri hanno giocatori di gran valore. Sappiamo tutti cosa Pirlo è in grado di fare, ma ci sono grandi calciatori in difesa che sanno come rilanciare l'azione, compreso Buffon. Morata è un valore aggiunto e ha gran fiuto per il gol, Tevez garantisce qualità assoluta". Sul proprio piatto della bilancia, Luis Enrique trova però Messi, "probabilmente il migliore giocatore della storia". "Leo - ha proseguito - si è adattato al modulo giocando accanto a calciatori simili a lui. E il migliore, ma chi lo circonda ha reso possibile tutto questo". L'allenatore blaugrana ha poi replicato ad una battuta fatta da Chiellini: "Non ho dubbi che Messi potrebbe segnare in ogni campionato del mondo", ha detto sulla fantastica rete segnata sabato in finale di Coppa del Re dall'argentino, gol che invece secondo il difensore juventino "in Italia non avrebbe fatto". La squadra si è allenata al completo, tranne Andres Iniesta, che ha un lieve problema muscolare ma non gli passa "neanche per la testa l'idea di non giocare la finale". "Abbiamo una squadra tosta e di grande talento, che sa anche difendere molto bene", ha detto il centrocampista, che ha un sogno per sabato: "Xavi che alza il trofeo sarebbe l'immagine perfetta per celebrare l'addio del regista numero uno al mondo". "Per me è spettacolare chiudere la carriera col Barca in finale Champions e voglio finire vincendo - ha ammesso l'interessato -. Io me ne andrò ma il Barellona continuerà a scrivere la storia". In vista della finale fanno i "pompieri" Mascherano e Busquets. "Nessuno è invincibile - ha avvertito l'argentino -. Anche la Juve potrebbe fare il triplete". "I bianconeri hanno un centrocampo spettacolare. Proveremo a fare meglio di loro", ha concluso il catalano. (
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