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BRUSASCO. La minoranza se ne va dall’ultimo Consiglio

Lite a Brusasco nell’ultimo Consiglio comunale del 2019.I tre gruppi di opposizione hanno abbandonato la sala del Consiglio dopo la discussione dei primi tre punti all’ordine del giorno, che prevedeva ben sedici punti.

E’ successo venerdi 27 dicembre, nel tardo pomeriggio, quando ormai l’attenzione di tutti era a metà tra la festività del Natale appena passato e il Capodanno in arrivo. Le minoranze rappresentate dai gruppi “Per Brusasco e Marcorengo” di Anna Marolo e Carlo Giacometto,  “Progettiamo per crescere” di Giulio Bosso e “Trasparenza e confronto” di Beppe Valesio hanno usato la mossa estrema di uscire dall’aula per protestare contro i metodi usati dalla sindaca Luciana Trombadore sia riguardo alla convocazione del consiglio comunale, sia riguardo ai punti da discutere in Consiglio.

Giacometto e Bosso hanno rimarcato la contraddizione tra le varie date proposte per lo svolgimento della seduta consiliare: prima l’anno vecchio, poi l’anno nuovo,  poi di nuovo anno vecchio, cosicché alla fine non c’è  stato tempo, secondo la sindaca, per la riunione dei capigruppo, come concordato all’inizio della legislatura.

Inoltre è  stato fatto notare da Valesio che 140 giorni tra il Consiglio del 9 agosto e quello del 27 dicembre rappresentano un periodo davvero eccessivo “per cui tutto si va accumulando, con difficoltà a discutere i vari punti”.

Inoltre, ha rilevato Marolo, non vi è stato il tempo di leggere tutti i documenti attinenti ai vari punti, particolarmente gravosi e numerosi, su DUP,  variazioni d’urgenza al  bilancio di previsione,  approvazione di regolamento per la gestione dei rifiuti, ecc... ecc... tutti punti decisamente complessi. Inoltre di urgente c’era ben poco, per cui alcune tra le spese correnti potevano essere discusse e deliberate anche in successiva adunanza del Consiglio comunale.

Insomma, questione di metodo e di merito, a parere delle minoranze, che hanno praticamente portato i quattro consiglieri ad uscire dall’aula molto prima del termine. “Dopo aver dichiarato alla stampa la sua intenzione di rinunciare a ripresentarsi alle elezioni del 2021, la sindaca Trombadore ha anche rinunciato ad un rapporto costruttivo con le minoranze”, stigmatizzano all’unisono dall’opposizione. Gli altri punti sono stati approvati dai soli consiglieri di maggioranza presenti. Ovviamente all’unanimità.

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