E’ più che un dialetto. Il “brossese” è una vera e propria lingua. Una parlata unica al mondo. Risultato di una contaminazioni di suoni e di espressioni legati ai flussi migratori verso le antiche cave del paese nei secoli passati. Difficile da capire, ancora meno da leggere per chi abita oltre i confini di Brosso. Chi vive a Vico Cnavaese non lo conosce e da qui passando per il resto del Canavese e oltre. Maria Maddalena Saudino Duca, che il brossese lo parla e lo scrive ancora, ne ha ricavato un racconto a cui ha accompagnato la traduzione in italiano, con il quale si è classificata al quarto poso al concorso nazionale “Salva la tua Lingua”. Il premio è stato ritirato a Roma. L’organizzazione ha consegnato un attestato di partecipazione ed un libro che racchiude le opere dei finalisti e dei vincitori in Campidoglio, presso la sala della Protomoteca. Era assente il presidente del Senato sostituito dal sottosegretario. “E’ stata un’esperienza bellissima, una sorpresa - commenta Maria Maddalena Saudino -. Ho scritto un racconto biografico, sulla vita di un vicino di casa scomparso, che era un personaggio molto particolare. Un lavoratore, margaro, un uomo che non stava mai fermo… ”. L’autrice va per i 73 anni, vive a Brosso, ha lavorato alla Olivetti prima della pensione e da anni raccoglie cartoline, documenti, qualsiasi documenti che ricordi il passato per ricostruire la storia delle genti. Canta nel Coro InCanto a cui si è appoggiata per la partecipazione al concorso, che era aperto a Pro Loco ed associazioni. L’hanno accompagnata a Roma la presidente Alessandra Fontana e il maestro Franco Peralma. “Il prossimo anno parteciperò alla nuova edizione, preparandomi per tempo per presentare un lavoro più accurato ed approfondito” annuncia lei. Non è la prima opera inserita in una pubblicazione. Maria Maddalena Saudino ha scritto un libro nel 2014 che contiene proverbi, nomignoli del paese, delle famiglie, i modi di dire, i nomi dei preti e dei sindaci di una volta, i nomi dei cantun, le filastrocche le bettole e le botteghe, le vecchie priorate, le strade da ballo. Ha scritto la grafica della fonetica accompagnata dai significati. Ha partecipato ad un concorso a Castellamonte: si chiedeva un racconto in parlata piemontese senza traduzione ed aveva proposto un dialogo.
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