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16 Maggio 2015 - 10:23
halloween (foto archivio)
La notte di halloween del 31 ottobre 2007, il paese venne messo a soqquadro dalle incursioni di un gruppo di giovani teppisti. Fioriere sottosopra, panchine spostate e terriccio sparpagliato in Piazza Germanetti, vetri del magazzino dell'area mercatale spaccati, scoppi di petardi al parcogiochi e sotto il campanile, bacheche incendiate, danneggiato persino l'ufficio postale. Si erano stimati danni per 10mila euro.
Per quella vicenda erano finiti nei guai diversi minorenni del posto. E per uno di loro, che oggi ha 24 anni, è ancora in corso un processo per danneggiamenti presso il Tribunale di Ivrea. Alla sbarra Luca Monteforte. Avrebbe portato con sè, quella notte, una bomba carta che poi venne scoppiata al parco di via Guido Rossa, sulla sommitàù di uno scivolo. Probabilmente verrà assolto, almeno a giudicare dalla difficoltà delle ricostruzioni. Martedì scorso, in aula, sono stati infatti sentiti diversi amici di quel periodo e l'allora fidanzatina. E' stato difficile, per il Pm Roberta Bianco, riuscire ad ottenere un racconto. D'altronde, sono trascorsi sette anni da quella bravata. I ragazzi hanno confermato ciò che avevano riferito a verbale nei giorni immediatamente successivi, presso la stazione dei Carabinieri di Settimo Vittone. In particolare, Giorgia Bergantin, aveva dichiarato che ad un certo punto un gruppetto si era ritrovato nella zona delle case popolari quando aveva sentito un boato e visto un gran fumo provenire dal parcogiochi. Aveva poi visto scappare dei ragazzi incappucciati. In aula ha ricordato soltanto di aver avuto un litigio con l'allora fidanzanto Monteforte e che si erano ritrovati sotto il campanile per chiarire. Un altro testimone, Daniele Fiore, ha confermato lo scoppio di petardi nel bosco, al parocogiochi e in via Marini, ma ha precisato che la bomba carta, benché portata del Monteforte, era passata nelle mani di altri coetanei.
"Noi siamo intervenuti – ha riferito un Carabiniere della Stazione di Vico Canavese – perché contattati da una residente. Diceva che dei ragazzi le avevano messo dei petardi nella buca delle lettere. Era arrabbiata per quei dispetti, che continuavano sebbene avesse cintato l'abitazione. Quando siamo arrivati c'era anche un Assessore che sistemava la piazza". La signora, Pina Pistono, aveva anche fornito nomi e cognomi. Aveva detto di aver visto Andrea Maranga e Stefano Quintano. Le indagini avevano permesso di risalire poi a tutti i presenti.
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