Vigili in rivolta per le ultime decisioni dell’Unione dei Comuni. Decisioni che “invece di migliorare una situazione complicata, non fanno che aggiungere problemi ai problemi già esistenti”. Le organizzazioni sindacali unite (Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl) hanno inviato una diffida ai vertici dell’Unione NET alle amministrazioni comunali di Settimo, San Mauro, Borgaro e Caselle, intimando di non procedere con la riorganizzazione del servizio. E minacciando una vertenza sindacale. Il problema sta tutto nelle ultime decisioni prese dai vertici di Net. Dal 16 febbraio, infatti, le singole amministrazioni hanno previsto una modifica degli orari e della turnazione. In sostanza, a Settimo e San Mauro gli agenti della municipale continueranno a fare tre turni (il notturno fino alle 24 o all’1, a seconda delle stagioni) sette giorni su sette, mentre a Borgaro e Caselle si limiteranno a coprirne due, e la domenica non saranno in servizio. Volpiano e San Benigno, invece, sono definitivamente fuori dal comando unificato di polizia locale. Una difformità che lascia più che interdetti gli agenti e le organizzazioni sindacali cui questi fanno riferimento. “Il problema - spiega Maurizio Cutaia, Uil Fpl - sta nel fatto che la modifica degli orari porterà inevitabilmente una disomogeneità nella ripartizione economica, ossia nei riconoscimenti economici per il terzo turno e per la domenica. Oltre a una diversa ripartizione della reperibilità e della produttività. A fronte di tutto questo è obbligatorio contrattare con le parti sindacali una riorganizzazione del servizio. I Comuni, invece, hanno deciso di procedere unilateralmente, considerando il tutto come una mera modifica organizzativa degli orari”. Senza considerare, evidentemente, tutte le conseguenze del caso. “Diffidiamo l’amministrazione dal voler procedere unilateralmente alla riorganizzazione del servizio, ritenendo impropria la modalità intrapresa, la quale va ad inficiare gravemente molte parti economico/normative, concordate e sottoscritte fra le parti e aventi validità fino al 31-12-2015” scrivono le sigle sindacali in un documento unitario. Insomma, la questione è delicata, e il rischio che si arrivi a un nuovo scontro frontale sembra concreto.
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