Il sindaco di Chivasso parla alla fiera del Carletti (foto d'archivio)
Nel 2013 il Comune non è stato in grado di spendere circa 300 mila euro di trasferimenti dallo Stato e quest’anno glieli deve restituire. Bella roba.... ! Così va oggi, nell’era di Matteo Renzi. Pensare che solo nel 2010 da Roma erano arrivati quasi 5 milioni e oggi neanche più un euro, fa rabbrividire. E fanno rabbrividire anche le discussioni dell’altra sera, in consiglio comunale, sui numeri del bilancio. Niente! Non c’era proprio niente su cui discutere. Solo tasse! L’Imu sulla seconda casa rimasta invariata, e pure la nuova Tasi o Imu sulla prima casa che, in molti Comuni, i sindaci han pensato bene di evitare. A Chivasso no, ci beccheremo pure quella e pure ai massimi livelli possibili. Una zuppa da un milione e 800 mila euro che non sono proprio dei bruscolini.... Niente, non c’era niente su cui discutere. I soldi ci sarebbero anche (più di 3 milioni di euro di avanzo) ma il patto di stabilità non ci permette di utilizzarli. E dunque? Neanche un investimento che sia uno, salvo le solite manutenzioni alle strade e agli edifici scolastici, cose di routine e sappiamo tutti come siamo combinati. Ed è così che alla riproposta polemica del centrodestra (l’avevano già combattuta lo scorso anno) sulle tasse troppo alte in capo agli alloggi sfitti, si è passati in un batter baleno dalla fuffa alla sostanza. Di chi è la colpa di tutto questo? Perchè siamo ridotti così? Di fronte alle esternazioni scritte nere su bianco dall’assessore al bilancio Claudia Buo su una situazione definita “vergognosa, drammatica, paradossale inaccettabile...”, il centrodestra non ci ha pensato un attimo e per dare un segnale ha abbandonato l’aula. D’altro canto se una maggioranza già parla così, cosa potrebbe mai fare la minoranza...? “Io - ha inforcato il capogruppo di Forza Italia Adriano Pasteris - a questa rappresentazione non ci sto! Noi ci alziamo, non partecipiamo alle votazioni. Di fronte ad una situazione come questa, definita drammatica, paradossale e inaccettabile siete solo riusciti a scrivere una letterina a Babbo Natale (Matteo Renzi ndr)? Non ce l’ho con voi che avete fatto le nozze con i fichi secchi. Anzi vi dico che siete stati bravi, ma così si dà l’impressione che nel nome della politica si massacrano i cittadini. Altro che tasse eque...”. Tasse eque non a caso considerando che sul significato di “iniquità” ed “equità” si era andati a vanti a parlare per una buona mezz’ora.... Insomma fuffa!
Il pippozzo di Ciuffreda
Ci mancava il solito sermone del sindaco viaggiatore Libero Ciuffreda di ritorno da Ventotene . Tranquilli.... E ‘ arrivato pure quello puntuale come la ghigliottina, sul capo dei condannati a morte. Una buona mezz’ora di pistolotto, con gli occhi concentrati sulle telecamere nella convinzione (poveretto lui, chissà cosa gli hanno raccontato i tecnici del web) che in streaming ci fossero collegati almeno un centinaio di cittadini... “Irresponsabili!” ha urlato gonfio in petto come un pavone, sfornando una dietro l’altra tante di quelle frasi fatte, che dette una alla volta avrebbero anche potuto attirare l’attenzione, ma così l’han proprio fatto passare come quello che le spara, tanto per sparare. “Questo è populismo. Questo modo di fare non porta da nessuna parte.... Siamo uomini e siamo donne non abituati a raccontare frottole! Governare non è fare proclami ma trovare le soluzioni, significa sporcarsi le mani...” E poi di palo in frasca sul significato dell’8 settembre del 1943 (firma dell’armistizio) quando si cacciarono i fascisti dall’Italia (bah!). Sulla musica che a Chivasso è cambiata perchè il Comune non è più un bancomat. Sui privilegi. Sulla cultura. Sul libro di Alan Friedman, che gli è capitato di leggere e, ora si sente di consigliare a tutti... Neanche una risposta vera alle domande del pentastellato Marco Marocco sui risparmi fatti e ancora da fare. Neanche una difesa che sia una alle accuse al Pd di Roma, Torino e Chivasso.. La verità? La verità è che il sindaco Libero Ciuffreda, alla fine della fiera del Carletti, ha avuto la prova che la gente sta con lui. Cavoli.... Però... Una donna (forse sua zia!) gli avrebbe pure fatto i complimenti per la bella festa... Gli hanno fatto i complimenti per il Carletti? Cazzo c’è da scompisciarsi dalle risate, con quest’uomo... Ma lo sa Ciuffreda che la patronale così come è strutturata oggi, con l’utilizzo del Robinson e i borghi in via Torino la sera, è stata un’idea portata avanti e costruita ai tempi di Fluttero, tra le ire di un centrosinsitra che non ha mai apprezzato il lavoro della Pro Loco e neppure le tradizioni di questa città? Ma lo sa Ciuffreda che per quanto lui possa impegnarsi a mettere soldi nei capitoli del bilancio legati alla cultura, neanche se si impegna o ce li mette di tasca sua riuscirà mai a raggiungere e superare i fasti di un centrodestra che sempre negli anni di Fluttero, si inventò di tutto, a cominciare dai “Luoghi delle parole” che ancora esistono, ma molto sottotono, passando alle stagioni teatrali e musicali, per grandi e piccini da far girar la testa e mostre di caratura di livello a dir poco internazionale. Stia pure tranquillo! Nessuno si lamenterà dei soldi che si spenderanno per la cultura, talmente sono pochi che non ci resta altro che piangere. E nessuno mai, può starne certo, collegherà mai la patronale o il Carnevale ad un’amministrazione di centrosinistra, che molti hanno ancora davanti agli occhi il carro dell’Agricola del 2012 costruito per sbeffeggiare in pubblico sindaco e amministratori (alcuni ce li ha ancora al suo fianco) tutti rappresentati con la testa mozzata.... Tanta gente al Carletti? Se proprio vogliamo dirla tutta, forse anche un po’ meno di quanta non ne sia venuta nel 2009, nel 2010 o nel 2003 e nel 2004. E se non è questa la prova provata che il Ciuffreda che oggi chiede “collaborazione” non sa neanche dove vive e dove ha vissuto, negli ultimi 20 anni, diteci voi che cos’è....
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