AGGIORNAMENTI
Cerca
Benessere
08 Ottobre 2025 - 13:49
Italo Calvino diceva “diffidate delle cose facili” con l’intento di trasmettere ai giovani un concetto importante: per ottenere qualcosa occorre “faticare”. Insomma, le scorciatoie non sono mai una buona idea anzi, a lungo andare, tolgono piacere alla vita. Un concetto che è bene ricordare ad ogni età per un’esistenza significativa.
La verità è che se vogliamo migliorare in qualcosa dobbiamo faticare. Che non vuol dire “ammazzarsi” ma provare la giusta “resistenza”, la fatica necessaria. Peccato che alla sola parola “fatica” ci indisponiamo (non è che ci piaccia tanto)… ed è del tutto normale.
Il nostro cervello è biologicamente strutturato per “risparmiare energia”, per fare meno fatica possibile. Ma è evidente che per imparare qualcosa di nuovo o migliorarci in quello che già conosciamo dobbiamo faticare altrimenti il risultato non sarà neutro ma un inevitabile peggioramento delle abilità. Per esempio, se suoniamo uno strumento o pratichiamo una qualsiasi attività fisica sappiamo che non allenandoci non miglioreremo ma anzi peggioreremo.
La fatica, quindi, è riscontrabile in qualsiasi attività: dallo studio allo sport… non c’è via di scampo! E deve diventare una nostra alleata!
Anche se la cultura odierna sembra proporre ai giovani soluzioni facili, come diventare ricchi e famosi, pubblicando dei contenuti on line, noi adulti, dobbiamo scardinare queste credenze. Insomma, per dirla breve, dobbiamo “accogliere la fatica” e accettarla.
Lo sforzo che facciamo per migliorarci e le difficoltà incontrate sono proprio quelle che ci aiutano a crescere e a provare una grande soddisfazione una volta raggiunto il risultato. Superare un test dopo aver studiato con dedizione rispetto ad averlo copiato ci farà sentire migliori e gratificati, perché l’abbiamo ottenuto con il nostro impegno. Possiamo, quindi, considerare la fatica una nostra “compagna di viaggio” e accettare che inizialmente la mente cerchi di evitarla.
In psicologia si parla di “operosità appresa” ossia sentirsi “capaci” di affrontare un determinato compito o di superare un momento difficile. Questa condizione la si ottiene solo con l’esperienza, mettendosi in gioco e tentando di andare oltre ai propri limiti (senza esagerare pero!). Il tutto fa si che la vera crescita non sia dovuta dall’ottenimento del risultato sperato ma dal percorso, cioè da tutti gli sforzi che abbiamo fatto per arrivare fino a quel punto. Dobbiamo innamorarci del “processo” e non del punto di arrivo. Solo così possiamo affrontare con gioia qualsiasi sfida che la vita ci presenta o che sentiamo di voler intraprendere.
A tal proposito, oggi, vorrei condividere con voi qualche consiglio per “accogliere” la fatica nelle nostre vite:
Spero che la lettura di questo articolo non sia stata “troppo faticosa” e, scherzi a parte, vi saluto, augurandovi una fantastica settimana! A presto!
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.