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23 Maggio 2025 - 00:54
Google I/O 2025, evento tenutosi allo Shoreline Amphitheatre di Mountain View, simbolo di un’edizione che ha ridefinito i confini dell’intelligenza artificiale e della tecnologia del futuro.
Una voce, uno sguardo, una richiesta appena accennata e l’intelligenza artificiale risponde, comprende, anticipa. Non è fantascienza, ma ciò che Google ha svelato durante il suo attesissimo I/O 2025 del 20 e 21 maggio. La conferenza - tenutasi presso lo Shoreline Amphitheatre a Mountain View, California, a pochi passi dal quartier generale di Google, il Googleplex - non si è limitata a promettere il futuro: l’ha presentato con orgoglio, con potenza e con una narrativa quasi emotiva. L’AI non è più uno strumento silenzioso che opera in background: è diventata protagonista, compagna, confidente, guida.
È sufficiente digitare - o meglio, parlare - per toccare con mano questa rivoluzione. Si chiama AI Mode, e trasforma la classica barra di ricerca in una conversazione dinamica e profonda con Gemini 2.5 Pro, il modello linguistico più avanzato mai lanciato da Google. Come ha raccontato il noto sito web di notizie e tecnologia statunitense The Verge, questa modalità permette di porre domande articolate e ricevere risposte sintetiche, precise, evitando di perdersi tra mille link. Per ora è attiva solo negli Stati Uniti, ma ha già l’ambizione e la forza di ridefinire il nostro modo di esplorare il sapere.
E mentre la voce guida la ricerca, lo sguardo si fa strumento di interazione. Il progetto noto come Project Starline ha cambiato nome e pelle, diventando Google Beam. Non più solo una speranza futuristica, ma un dispositivo reale, realizzato in collaborazione con la multinazionale californiana di tecnologia informatica HP. Sei telecamere e un display a campo luminoso compongono una magia tecnologica: vedere il volto di una persona in tre dimensioni durante una videochiamata, con una profondità quasi fisica. Un ponte tra luoghi distanti, pensato per gli ambienti aziendali ma destinato, col tempo, a varcare anche le soglie delle case.
Nel quotidiano, l’esperienza dell’utente si fa sempre più personale e sorprendente. Provare un vestito senza indossarlo è la nuova normalità grazie a Try On, funzione che permette, caricando una foto a figura intera, di vedere come abiti e accessori si adatterebbero al proprio corpo. Una nuova frontiera dello shopping online, integrata direttamente in AI Mode, per rendere ogni acquisto più consapevole e inclusivo.
Ma è con Flow che Google tocca il cuore dell’immaginazione. Presentata nel blog ufficiale di Google, l’applicazione permette di creare filmati di otto secondi a partire da testi, immagini o semplici comandi vocali. Basata sui nuovi modelli Veo 3 e Imagen 4, Flow riesce a montare clip in sequenze narrative coerenti, dando vita a veri e propri cortometraggi. Uno strumento pensato per creativi e sognatori, capace di abbattere le barriere tra ispirazione e realizzazione.
In questo mosaico, il pezzo più complesso e ambizioso si chiama Deep Think. Gemini 2.5 Pro si arricchisce infatti di una modalità sperimentale che, secondo quanto spiegato nel blog.google, permette al modello di esplorare più ipotesi prima di fornire una risposta, affrontando interrogativi complessi legati alla matematica o alla programmazione. Non è più solo un algoritmo: è ragionamento puro, capace di sfidare il pensiero umano su un terreno sempre più condiviso.
A fianco del cervello, Google sviluppa anche nuovi occhi. È il caso di Project Aura, un prototipo di occhiali intelligenti realizzati in collaborazione con Xreal. Come racconta The Verge, questi dispositivi per la realtà mista integrano fotocamere, microfoni e il supporto di Gemini, offrendo assistenza visiva, traduzioni in tempo reale, navigazione e una visione aumentata del mondo. Basati sulla piattaforma Android XR, i Project Aura rappresentano il sogno concreto di un'interazione tra reale e digitale che si sovrappongono senza attrito.
Ma se questi strumenti sono il corpo, il cuore pulsante del nuovo ecosistema Google è Project Astra. È l’assistente virtuale del futuro, capace non solo di rispondere a domande ma di osservare il mondo attraverso la fotocamera del tuo dispositivo e agire di conseguenza. Può correggere un errore nei compiti semplicemente guardandoli, senza bisogno di essere invocato. La proattività diventa intelligenza: un alleato invisibile che si fa parte della nostra quotidianità.
A partire dal 21 maggio, Gemini è stato integrato direttamente su Chrome, per ora solo negli Stati Uniti, come ha riportato il famoso sito web di tecnologia LifeWire. L’intelligenza artificiale sarà in grado di riassumere contenuti, chiarire concetti complessi, suggerire percorsi di navigazione e, a breve, gestire più schede contemporaneamente. È il browser che non solo ti porta ovunque, ma che impara a conoscere i tuoi desideri prima ancora che tu li formuli.
Anche Gmail cambia volto. Secondo The Verge, le nuove risposte automatiche intelligenti saranno in grado di pescare dati dalla casella di posta e dai documenti di Google Drive, modulando il tono in base al destinatario. Un sistema che si adatta, apprende, migliora ogni scambio. Se scrivete al vostro capo, Gmail saprà suggerirvi un tono più formale. Se vi rivolgete a un amico, sarà la spontaneità a guidare le parole.
La comunicazione diventa davvero globale con la traduzione vocale simultanea su Google Meet, che mantiene voce e intonazione originali mentre traduce in tempo reale tra inglese e spagnolo. Come ha rivelato la testata TechCrunch, questa funzione è per ora riservata agli abbonati dei piani AI Pro e Ultra, ma rappresenta un primo passo verso una comprensione universale senza filtri.
E proprio su questo si fonda AI Ultra, il piano pensato per i professionisti più esigenti, come descritto nel blog ufficiale di Google. Per 250 dollari al mese, gli utenti statunitensi potranno accedere anticipatamente alle funzioni più avanzate: da Flow a NotebookLM, da Gemini a Project Mariner, un agente AI capace di gestire fino a dieci attività contemporaneamente. È il primo esempio concreto di un'intelligenza multitasking pronta per la complessità del mondo moderno.
Il Google I/O 2025 non ha solo mostrato il futuro: lo ha reso tangibile e abitabile. Ha offerto una visione in cui tecnologia e umanità si intrecciano senza più linee di confine. Un ecosistema dove la conoscenza è conversazione, l’assistenza è proattività, la creatività è a portata di click. Ma non per tutti. Almeno per ora, molte funzioni restano riservate agli utenti americani o ai soli abbonati. Il futuro è arrivato ma ancora una volta non è equamente distribuito.
Eppure, mentre i confini si restringono per alcuni, per altri si aprono finestre infinite. E quella che Google ha spalancato al mondo è una finestra sul domani, dove la tecnologia non è solo progresso, ma racconto. Un racconto che inizia con una domanda e finisce con una nuova possibilità.
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