Montanaro, paese di cinquemila anime. Vicino a Caluso e ad un tiro di schioppo da Chivasso, è il vero volto della crisi economica. Percorrendo le strade della città, troppe sono le serrande abbassate dei negozi. Troppi i cartelli esposti in vetrina con la scritta, ormai sbiadita dal tempo, “Cedesi Attività”. Quelli aperti, invece, sono vuoti. A salvarsi, solo i bar di piazza Luigi Massa. A questo punto, impossibile non chiedersi: ma di cosa avrebbe bisogno Montanaro per risollevarsi? Su cosa dovranno puntare i futuri amministratori della città per rendere l’esistenza dei montanaresi più vivibile? Per saperlo, abbiamo chiesto proprio a chi, ogni giorno, vive e lavora a Montanaro, i commercianti. A sentirli parlare, viene la pelle d’oca. “Non c’è niente che va”. “Tutto, in paese, avrebbe bisogno di una sistemata”. E ancora: “Servirebbe una magia”. Queste, a primo impatto, le risposte ricevute. Ma, dietro la demoralizzazione generale dei commercianti, si nasconde la speranza. Ed ecco che, dopo i tanti “se adeguati provvedimenti non vengono presi a livello nazionale, poco possono fare gli amministratori comunali”, i primi suggerimenti concreti arrivano. “Il Comune dovrebbe aggiustare le strade”, esordiscono Davide e Teresa di “Alimentari Montanarese”, in piazza Luigi Massa 3. I marciapiedi, infatti, sono talmente stretti da essere percorribili solo in fila indiana. Mentre le carreggiate, quando piove, si sciolgono sotto il peso dei mezzi di trasporto. A risentirne, la sicurezza dei cittadini. “Non solo - continuano i due - anche l’illuminazione pubblica e la stazione ferroviaria avrebbero bisogno di manutenzione”. Dello stesso avviso, Maria Elisabetta Danzero, titolare dell’edicola “’L Giurnalè”, che aggiunge: “La nostra amministrazione dovrebbe valorizzare il territorio, far conoscere i punti di forza che Montanaro ha da offrire”. Come il museo di Giovanni Cena, le numerose Chiese cantonali o le aree verdi del territorio. In molti, poi, hanno manifestato il timore nei confronti della vicina discarica, mentre altri hanno parlato delle difficoltà legate ai sempre più elevati costi di gestione. “Tares, Imu, luce e gas sono diventati insostenibili”, spiega Ennio Capirone di “Acque, Liquori, Vini”. Invece, speranzosa, è Giuliana Ferrero, titolare de “L’angolo dei sogni”: “La situazione è disastrosa, speriamo che, con le elezioni, qualcosa migliori”. Nel frattempo, al futuro sindaco, non resta che munirsi di bacchetta magica...
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