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Similia similibus.....

Similia similibus.....
Similia similibus..... Similia similibus curantur o la meno ricorrente similia similibus curentur, è una locuzione latina che, tradotta letteralmente, significa “i simili si curino coi simili.” Si tratta di un antico principio medico che arriva dall’antica India, passando per Ippocrate. Oggi secondo la scienza medica contemporanea si tratta di un principio non dimostrato e privo di fondamento scientifico. Oggi questa teoria viene seguita dall’omeopatia e dai fiori di Bach. Ma non sono un medico ne conosco molto di più tale argomento ma parlare del concetto di similitudine, che è in generale un rapporto di somiglianza tra due cose, concetti, situazioni, o persone. In natura si vede che il simile attrae il simile, tra due persone o tra marito e moglie, anche tra due soci in affari, più c’è somiglianza tra valori, idee, progetti, e più ci si “riconosce”, e si forma una sintonia, un’armonia. Il termine “similitudine” in geometria indica una stessa forma tra due oggetti, pur avendo diversa posizione, Victor Hugo diceva che quando due anime scoprono di essere simili, si stabilisce tra loro per sempre un legame ardente e puro che inizia sulla terra e continua per sempre in cielo. Al contrario, più si è diversi e più è facile essere in disarmonia, o in attrito. I politici per “attrarci”, non so se ci avete fatto caso, devono dirci cose che ci “somigliano”, che toccano le corde del nostro animo, che ci entrano dentro e ci tranquillizzano. Nella vita quotidiana è difficile apprezzare e accettare, ciò che non si conosce, che è diverso da no. Una persona che ci parla in maniera aggressiva ci squilibra molto di più di una persona che normalmente è calma. Una voce tal tono alto molte volte ci mette a disagio e pensiamo che l’interlocutore è partito con il piede sbagliato nell’approccio con noi. Il rumore di un tono di voce è tollerato in un luogo affollato dove tutti parlano ad alta voce, ma da fastidio se arriva all’improvviso in una chiesa dove tutti stanno in silenzio a pregare. Allora se voglio entrare in rapporto con una persona che parla sommessamente, è meglio parlarle a bassa voce anziché urlarle le mie idee. Pensiamo al nostro atteggiamento se stiamo camminando e all’improvviso vediamo che un folto gruppo di persone si mette a correre, la prima reazione che ci viene spontanea è quella di correre anche noi, mentre ci chiediamo perché lo stiamo facendo, e questo avviene soprattutto se la situazione è confusa e desta incertezza, questo dipende dal nostro cervello primordiale, se corrono, scappano da un pericolo e scappo anche io, poi penso dopo alcuni secondi, ma c’è il percolo? Queste nostri atteggiamenti di similitudine lo sanno bene i che produce campagne commerciali, per venderci un prodotto vengono più spesso scelte persone come noi, e non persone con cui non abbiamo nulla a che fare, oppure si opta per personaggi a cui si ritiene che tutti (più o meno tutti) i destinatari vorrebbero assomigliare pensiamo solo alle risate pre-registrate che ci inducono molte volte a ridere più spesso e più a lungo. Questi comportamenti tra esseri simili si riflette anche sul nostro organismo umano che ha saputo mantenere la salute nell’arco di secoli, è perché ha conservato un adattamento all’ambiente che cambiava continuamente, e ha mantenuto il proprio equilibrio, cercando di entrare in armonia con lo stimolo che si presentava di volta in volta. Molti germi, anzi quasi tutti, per essere “accettati” dal nostro organismo ed eludere la nostra risposta immunitaria, si mimetizzano attraverso la somiglianza tra loro strutture e le nostre. Tale mimetismo sembra essere dunque una forma di strategia elaborata dai microrganismi sulla selezione di precedenti comportamenti, non certo dovuto al caso, bensì al vantaggio selezionato come il migliore per sfuggire alla risposta del sistema immunitario, e persistere indisturbati nell’organismo ospite, utilizzando un criterio di similitudine. Pensate che Jenner vinse il vaiolo basandosi su un principio di similitudine: curò il vaiolo umano con quello bovino, pustole di vaiolo provenienti dalla vacca, da cui il termine vaccino usato in seguito anche per altre cure. Ippocrate di Coo, celebre medico della Grecia antica, aveva già capito che anche tra due malattie il simile può curare, similia similibus curantur. Egli infatti aveva scritto, 5 secoli prima dell’era cristiana, in “La natura dei luoghi e dell’uomo”, che attraverso l’aiuto dei simili i malati ritroveranno la salute. Oggi la sfida al covid la si può vincere se se siamo uniti e stiamo alle regole frequentando i nostri simili con le dovute precauzioni e stando ligi alle regole sanitarie e per noi che non siamo con i sanitari in trincea tenendo alto il morale dei nostri simili, anche questo aiuta. Favria, 11.02.2021 Giorgio Cortese Oggi con la pandemia che sia il migliore o il peggiore dei tempi, è il solo tempo che abbiamo, cerchiamo di viverlo bene.
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