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20 Gennaio 2021 - 17:42
Carabinieri (foto di repertorio)
Quel maxi petardo, una “cipolla” come viene chiamata in gergo, era stata fatta esplodere nella mattinata di venerdì 1 gennaio in via I Maggio a Nole. Un’operazione che aveva portato in paese i vigili del fuoco del distaccamento volontari di Nole, i carabinieri della stazione di Mathi e gli artificieri del comando provinciale dell’Arma, con il sindaco Luca Bertino a controllare ogni singolo istante delle procedure messe in atto da pompieri e artificieri. Perché quell’ordigno era molto pericoloso e solamente l’anno prima, nella stessa cittadina, due bambini di 10 e 12 anni erano rimasti gravemente feriti dopo aver preso in mano alcuni petardi inesplosi, scoppiati pochi istanti dopo averli raccolti e riaccesi. Purtroppo, nonostante i tentativi in sala operatoria, i bambini avevano perso l’uso delle mani.
È anche per questi motivi che i carabinieri di Mathi hanno dato avvio ad un’ampia indagine per cercare di capire chi avesse fatto esplodere quella cipolla ed altre bombe carta nel corso della notte di San Silvestro. Dopo aver ottenuto il via libera dalla procura di Ivrea e dalla procura dei Minori di Torino, i carabinieri hanno potuto effettuare delle perquisizioni nelle abitazioni di otto ragazzi: di questi, solamente tre appena maggiorenni, mentre gli altri sono tutti ben al di sotto della maggiore età. I minori, infatti, sono studenti d’età compresa fra i 14 e i 16 anni. Tutti residenti a Nole.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari, i carabinieri hanno trovato e sequestrato alcuni grammi di hashish, 780 euro e un pc che ha portato alla loro denuncia per detenzione di droga. A casa di uno di loro, un 16enne, i carabinieri hanno trovato sette ordigni artigianali di grosse dimensioni. Il ritrovamento è costato una denuncia al minore per detenzione di materiale esplodente.
Le indagini non sono terminate qui. Perché gli uomini del maresciallo Mario Mura ora vogliono capire come quei giovani siano riusciti ad entrare in possesso di cipolle e bombe carta, visto che è materiale che teoricamente non potrebbe essere venduto ai minori. Inoltre, se dietro a questi giovani non ci sia anche una rete dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti tra minori di Nole, Mathi e di altri paesi della zona. Spaccio di droga sempre più in aumento nella zona del Ciriacese, dell’Oltre Stura e in bassa Val di Lanzo: tutte situazioni già attenzionate dai carabinieri nel corso dell’ultimo anno e mezzo, quando ancora il Covid-19 era del tutto sconosciuto e i giovani potevano andare a scuola, uscire di casa il pomeriggio e la sera. E, ancora, se le bombe carta e la cipolla non siano degli stessi modelli poi esplosi tra le mani di quei bambini in via Don Grazioli nel pomeriggio del 1 gennaio del 2020.
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