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03 Maggio 2019 - 11:05
parcheggi blu
I parcheggi a pagamento, introdotti nel centro di Cuorgnè lo scorso anno in via “sperimentale”, sono ora diventati definitivi. Li ha confermati il consiglio comunale nello scorso mese di marzo ma vi erano pochi dubbi che sarebbe andata così. A fronte di una spesa annua prevista in poco più di 22.000 euro (22.422 per la precisione), gli introiti ammonteranno a 70.000: tutta manna dal cielo in un’epoca di vacche magre per le amministrazioni comunali. Chi rinuncerebbe a guadagni così facili e che non comportano alcun impegno? Il fatto stesso che la Legge faccia rientrare balzelli come questo nella categoria dei “servizi” offerti ai cittadini fa storcere il naso: di quale servizio mai si tratta se semplicemente si paga per parcheggiare dove prima la sosta era gratuita?
Non si può nemmeno sostenere che ci sia il vantaggio di trovare posto più facilmente: è vero ma a costo dell’ennesima discriminazione sociale. Chi può concedersi una spesa supplementare trova abbondanza di posti in tutte le aree coinvolte; chi non può permettersela è costretto a gironzolare avanti ed indietro nel lato sud della piazza principale, dove le strisce sono bianche, sperando che si liberi un posto. Sempre che non ci siano giostre o installazioni varie che – guarda caso – vengono da sempre collocate su quel lato.
Ci rimette anche l’aspetto della città: se le piazzette semi-vuote sembrano più grandi ed ariose, nella vasta Piazza Martiri lo squilibrio fra il “troppo pieno” di una parte ed il “troppo vuoto” dell’altra risulta estremamente sgradevole per l’occhio e crea un disagio emotivo all’osservatore.
D’altra parte non è certo l’estetica delle città che conta per le amministrazioni comunali: basta vedere cos’accade con i permessi facili per costruzioni ed installazioni di dubbio gusto pur di incamerare gli oneri di urbanizzazione. Nella continua corsa agli introiti, ormai da molto tempo gli enti locali così come i governi nazionali si sono scordati che, in una democrazia, il loro compito dovrebbe essere quello di pensare al benessere dei cittadini: far quadrare i Bilanci è necessario ma senza scordare i principi di uguaglianza.
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