Le culle restano vuote e l’altare nuziale è sempre meno frequentato: Il concetto di famiglia nel BelPaese sta da un lato evolvendo, dall’altro tende a scomparire. In base ai più recenti dati Istat, l’Italia si conferma il paese con il più basso tasso di natalità nel mondo, mentre il numero degli abitanti è in calo solo dello 0,1% rispetto al 2016 grazie ai flussi migratori ed alla prolificità degli immigrati stranieri. Eh si che si stava meglio quando si stava peggio, ma oggi non abbiamo voglia di sacrificare la nostra vita per star dietro a pappine e pannolini, nè di rinunciare all’ultimo modello di smartphone o alla vacanza dei sogni per dedicarsi h.24/24 tutti i giorni alle esigenze ed all’educazione di una creatura che dipende unicamente da noi. Il circolo vizioso del benessere ha portato l’italiano medio a sottovalutare lo scorrere del tempo: il giovane “bamboccione”, di qualunque sesso, resta a casa in media fino ai 30 anni frequentando per lo più corsi universitari e di formazione pagati dalla famiglia, e solo dopo il prolungato periodo di gioventù pensa a metter su famiglia. Tra i 30 ed i 35 anni c’è la sperimentazione dell’assetto familiare, la casa, il mutuo, le spese, le vacanze, la libertà della nuova coppia e quando “nel mezzo del cammin di nostra vita” pensiamo a moltiplicarci per seguire il consiglio divino ci accorgiamo talvolta che è troppo tardi, troppo complicato e troppo dispendioso. Nel 2016 il numero medio di nascite è stato di 1,34 figli per donna, ancora in calo rispetto agli anni precedenti e comunque inferiore al 2,1, che dovrebbe essere il numero ideale per garantire il ricambio generazionale. Non diamo la colpa alla precarietà del lavoro ed all’incertezza nel futuro, perchè il livello di benessere ed agiatezza di cui godiamo oggi non ha precedenti. Piuttosto, siamo talmente egoisti da non voler rinunciare al nostro benessere e certo non siamo votati al sacrificio. Mia madre a 23 anni si è sposata e un anno dopo mi ha messa alla luce, ed ha trascorso il resto della sua esistenza a crescere me, mia sorella e gli altri figli che le avrebbe concesso la vita, e si è unicamente votata al nostro benessere. Alla sua età mi sono sposata anch’io, ma poi ho continuato l’università, ho seguito un corso di formazione, fatto un master, vinto borse di studio e viaggiato nel mondo per lavoro. Pensare a noi stessi ci occupa troppo tempo e risorse. Non ce ne resta mai abbastanza per qualcun altro. Tantomeno per una creatura che il nostro tempo lo pretende tutto per se ed in cambio ci darebbe solo tanto amore. Vero motore e ricchezza del mondo.L'egoismo è il miglior contraccettivo inventato dalla modernità.
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