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IVREA. La più grande rivolta contadina. Pace firmata a Casa Stria (Botta)

IVREA. La più grande rivolta contadina. Pace firmata a Casa Stria (Botta)

Lucia Mongiano, Franco Azzolini e Alessandro Barbero

Martedì 9 ottobre, presso l’auditorium del Liceo Carlo Botta d’Ivrea, si è svolto un intenso pomeriggio all’insegna della storia medievale. Protagonista della giornata è stato il tuchinaggio, la rivolta popolare contro i signori che ha infiammato il Canavese a fine Trecento.

A tenere la lectio magistralis ci ha pensato Alessandro Barbero, storico di spessore nazionale  che, dopo i saluti di rito da parte della Preside dell’istituto Lucia Mongiano, ha illustrato con sagacia ed ironia i retroscena di quella che lui stesso ha definito “la più importante rivolta contadina d’Italia”. L’illustre ospite ha approfittato dell’occasione anche per sfatare qua e là durante l’intervento alcuni luoghi comuni: su tutti quello dello ius primae noctis, in base al quale le giovani spose avrebbero dovuto trascorrere la prima notte di nozze con il signore locale.

A seguire, hanno preso la parola Luca Scognamillo e Matteo Giacone, docenti presso il Liceo Botta, i quali hanno commentato un voluminoso manoscritto presente nell’Archivio Storico della città di Torino da loro consultato. Tra le sessantadue pagine del corposo volume, entrambi hanno rimarcato l’importanza di un foglio che cita la sentenza di pace che pose fine al tuchinaggio; ciò che ha sorpreso tutti i presenti, però, è stato scoprire che il testo individuerebbe il luogo dell’accordo firmato in Casa Stria - edificio che, da molti anni a questa parte, è stato adottato dal Liceo Botta come succursale.

“La ricerca è iniziata nell’anno scolastico 2016-2017”, spiega Luca Scognamillo, responsabile dell’attività di studio, “alcuni testi accennavano a questa notizia ma non la documentavano mai”.

“Dopo aver consultato questo manoscritto redatto in latino medievale, abbiamo analizzato la grafia della pagina incriminata e, grazie al professor Giacone - esperto di paleografia -, siamo riusciti a decifrare il contenuto”.

“Ci auguriamo che quanto scoperto possa aumentare il rilievo storico dell’edificio - proprietà dell’Opera Pia Moreno - , già intitolato ‘Casa della Pace’ ”, conclude soddisfatto.

Presente per l’occasione anche il Sindaco d’Ivrea Stefano Sertoli, il presidente del Rotary Club Ivrea Franco Azzolini e l’ingegner Ettore Morezzi. 

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