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27 Aprile 2018 - 11:38
Via Siccardi in centro a Chivasso
“Spero proprio che questa volta mi ascoltino…”. Daniele Mancin, chivassese di 65 anni, ex responsabile della sicurezza, oggi in pensione, s’era segnato la data sull’agenda. Lunedì 18 settembre: in mattinata aveva incontrato l’assessore alla viabilità Domenico Barengo.
Sulla sua scrivania aveva portato tutta la documentazione che, dal 2011 ad oggi, consegna ai vari amministratori che si sono succeduti alla guida di Palazzo Santa Chiara. Una documentazione e un carico di speranze.
Speranze che parevano riaccendersi quando ha visto all’opera gli addetti dell’impresa che ha provveduto alla sostituzione delle tubazioni del metano in via Siccardi.
“Che sia la volta buona...”. S’era detto qualche settimana fa. E, invece, anche dall’amministrazione Castello è arrivata l’ennesima delusione. Prima da Matola, poi da De Mori, quindi da Ciuffreda e, tanto per non farsene mancare nemmeno uno, pure dal neo primo cittadino.
“Sono anni che denuncio a tutti gli organi competenti l’inquinamento acustico ed ambientale della strada in cui vivo – inforca Mancin, agguerrito residente del centro cittadino -. La pavimentazione di via Siccardi è realizzata nel primo tratto con manto stradale in asfalto, in quello terminale, verso via Torino, in pavè che oggi è in una condizione di degrado avanzato. I massetti sono staccati tra di loro, il che provoca forti vibrazioni e un deciso rumore al passaggio dei bus oltre duecento quintali che partono dal Movicentro”. Per dimostrare ciò che dice, Mancin ha più volte chiamato l’Arpa per i sopralluoghi del caso.
L’ultimo, che porta la data del 25 marzo 2015, ha evidenziato come i valori rilevati nel periodo notturno abbiano portato alla luce come su 24 passaggi di autobus di linea, il 60 per cento superi la soglia di percezione e il 30 per cento i valori limite massimi proposti dalla UNI 9614/90 per le abitazioni.
Insomma, scrive Arpa, “si ritiene opportuno che il Comune di Chivasso valuti l’adozione di adeguate soluzioni di mitigazione dei fenomeni vibratori, attraverso specifici interventi sull’infrastruttura stradale e sulla gestione della mobilità”.
Sono passati anni e le amministrazioni comunali che hanno fatto? Nulla. Salvo investire in altri interventi, come l’isola pedonale di via San Marco o il rifacimento del cortile interno di Palazzo Santa Chiara.
Anche se…
“Anche se, all’epoca in cui vestiva i panni di assessore, Castello mi ricevette e mi assicurò che avrebbe preso in considerazione la rimozione della pavimentazione in porfido del tratto di via Siccardi…”.
Una promessa, evidentemente, da marinaio.
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