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18 Aprile 2018 - 12:25
L’INAUGURAZIONE Alcuni momenti della mattinata di giovedì 12 aprile: la famiglia Lavazza in primo piano
La famiglia Lavazza nel guardare al futuro non si dimentica di Settimo.
Nella mattinata di giovedì 12 aprile è stato ufficialmente inaugurato il nuovo headquarter, il quartier generale, della Lavazza in via Bologna. Un’area polifunzionale di 18.500 mq in Borgata Aurora sulla quale la famiglia del caffè ha investito circa 120 milioni di euro. Al progetto e alla struttura è stato dato il nome Nuvola proprio perché una nuvola cambia forma e cambia direzione e questo significa consegnare alla Lavazza la possibilità di cambiare, di essere fluida e flessibile, caratteristiche indispensabili in un mercato che varia giorno dopo giorno.
“Abbiamo scelto come titolo dell’inaugurazione: Radici Future” ha esordito Alberto Lavazza, il presidente, “proprio perché solo conservando le radici e la memoria di quello che siamo stati con i nostri valori si può essere più solidi e si può costruire un saldo futuro”.
Il passato e la storia sono importanti così come Settimo lo è stato nello sviluppo e nella crescita della Lavazza.
“La Lavazza, nel guardare al futuro, non dimentica la sua storia - ha detto Giuseppe Lavazza, vice presidente - infatti lo stabilimento di Settimo continuerà ad essere uno dei poli industriali più importanti del nostro gruppo a fianco di quelli in Molise e a Gattinara. Nello stabilimento di Settimo abbiamo 200 persone che lavorano in un ambiente completamente rinnovato e tecnologico. Ovviamente la vicinanza di Settimo alla Nuvola le dà una relazione privilegiata e speciale. È un sito che continuerà ad avere una parte importante nei nostri pensieri”.
Lo stabilimento di strada Settimo è attivo dal 1965, si estende su 73 mila metri quadrati ed è uno dei maggiori impianti per la torrefazione d’Europa. È sede del “Training center”, nato nel 1989, un centro di ricerca e di sviluppo dei nuovi prodotti in cui confluisce una scuola di formazione per futuri baristi.
All’inaugurazione, presentata dall’attore Pierfrancesco Favino, c’erano tutti: il presidente Alberto Lavazza, i vicepresidenti Marco e Giuseppe Lavazza, l’assessore alla Cultura, Turismo della Regione Piemonte Antonella Parisi, il sindaco di Torino Chiara Appendino, tutti i componenti dell’equipe che ha progettato l’intera struttura: l’architetto Cino Zucchi che ha firmato il progetto del quartier generale Lavazza e l’architetto Cristiano Picco per il recupero dell’ex Centrale, Ralph Appelbaum che si è occupato dell’allestimento del Museo Lavazza, gli chef Ferran Adrià, ispiratore, e Federico Zanasi, gestore diretto, della ristorazione, lo scenografo Dante Ferretti, premio Oscar, che ha realizzato l’allestimento del ristorante gourmet Condividere, Carlo Petrini di Slow Food, Alessandro Baricco che ha curato la narrazione del Museo e Camilla Zanarotti per l’allestimento esterno delle aree verdi.
La Nuvola sarà, per Torino e per tutte le sedi dell’azienda, un centro propulsivo e innovativo che ha raccolto, come ha detto il sindaco Chiara Appendino, alcune sfide e, tra queste, quella più importante è sicuramente quella di non lasciare il Paese, dando importanza e valore alla cultura di appartenenza e alla cittadinanza a cui devono molto del loro successo.
E allora prendiamoci un caffè nel nuovo bistrot “La Centrale” della Lavazza, perché come ha detto l’attore Pierfrancesco Favino “Se al risveglio non prendo un caffè, non so nemmeno chi sono.”
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