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22 Marzo 2018 - 10:38
Municipio ivrea
Chissà se qualche lettore ricorda ancora le precedenti puntate con gli editoriali 1 e2 sulla Variante al PRG. Mi permetto di insistere sull’argomento perché voglio ribadire con forza quanto condizionante risulterà il lavoro che è in corso per la redazione di questa Variante Strutturale, pur riduttiva rispetto ad un Nuovo Piano Regolatore, per gli innumerevoli effetti che lo strumento pianificatore avrà, una volta adottato e poi approvato, sulle prospettive future per Ivrea.
E già qui incontriamo le prime contraddizioni sull’operato di questa Amministrazione giunta ormai a fine mandato, ma ancora abilitata a fare danni. Si rilevano infatti due scelte, tra loro molto contraddittorie, messe in atto dall’Esecutivo del Sindaco Della Pepa. Per un verso è innegabile il ritardo con cui la procedura di Variante è stata attivata. Il Piano vigente ha compiuto dieci anni di vita dalla data di approvazione, nel 2016, durata considerata limite dalla normativa vigente. Quello perso era proprio il tempo per lanciare una totale revisione del Piano con un incarico per il “Nuovo Piano Regolatore di Ivrea”. Più che giustificata peraltro dalla circostanza che l’attuale piano è nato addirittura nell’anno 2000, da cui ne è derivato il nome “PRG IVREA 2000”. Per fare una Variante Strutturale, ma pur sempre tale da parzializzare gli interventi a porzioni del tessuto cittadino, si sarebbe invece dovuto partire ben prima.
La LISTA DEI CITTADINI aveva evidenziato già nel proprio Programma Elettorale per le Elezioni Amministrative del 2013 l’opportunità di procedere in tempi solleciti ad un adeguamento dello strumento urbanistico vigente che faceva riferimento a parametri ampiamente smentiti dai tempi di crisi che ci perseguitano ormai sistematicamente da anni. Avevo sintetizzato questa mia critica con un dato esemplare. Il piano attuale insegue ancora vanamente una crescita anagrafica che doveva portare la nostra Città al numero di 36 mila abitanti, mentre oggi siamo ben sotto i 24 mila! A rafforzare il concetto che la Città da tempo ormai si serve di uno strumento di pianificazione ampiamente superato ci stanno le oltre 100 richieste di Cittadini per piccole o grandi richieste tendenti a modificarlo. Conferma di questo stato abulico dell’Amministrazione sull’argomento viene pure dalla necessità di ricorrere ad un numero elevatissimo di varianti parziali (famosa quella recente di Via Jervis) nonché di vere e proprie “sanatorie a piano regolatore” attuate per porre rimedio a svarioni urbanistici insiti del Piano tanto enfatizzato dell’Arch. Campus Venuti. Altro tema su cui la LISTA DEI CITTADINI si è fatta ripetutamente sentire è stato quello dell’informazione ai Cittadini di Ivrea delle intenzionalità dell’Amministrazione per una modifica al PRG. Ma proprio l’attuale candidato Sindaco del PD, Maurizio Perinetti, come possono ampiamente dimostrare i verbali dei Consigli Comunali, asserì che era persino “pericoloso” far pervenire una comunicazione diffusa a tutte le famiglie di Ivrea. Pericolosa per chi? o per che cosa? Chi lo sa?, magari lo scopriremo nel corso della prossima campagna elettorale. Poi abbiamo recepito che la cosiddetta “partecipazione” si sarebbe concretizzata con la convocazione dei Tavoli di Lavoro del “Workshop” di IVREA 2030, prima, il 6 Dicembre 2917, alle Officine H e poi, già con accorpamento dei tavoli da sette a quattro, presso l’Ufficio tecnico, il 16 Gennaio 2018. Un po’ pochino, visto che la settantina di intervenuti erano nella quasi totalità addetti ai lavori già operativi dell’amministrazione e/o del settore. La Commissione Assetto del Territorio è stata convocata per lunedi 12 marzo per un ulteriore incontro con i Professionisti incaricati dall’amministrazione, dopo il primo avvenuto il 19 settembre 2017. In parallelo, martedi 20 marzo 2018, oggi per chi legge, sarà replicato anche l’incontro con il pubblico, dopo quello del 16 ottobre 2017. Perché ora tutta questa fretta di fare? Si concretizza sempre più l’ipotesi che l’Amministrazione uscente tanto sia stata temporeggiatrice sull’affidamento dell’incarico quanto ora sia agitata nel tentativo di stringere i tempi operativi ed arrivare alla scadenza del mandato con una prima bozza di stesura della Variante.
Per farne cosa?
Considerato peraltro che una chiara e responsabile affermazione del massimo dirigente dell’Ufficio Tecnico, Arch. Nedo Vinzio, ha garantito la non sottoscrizione di alcuna determinazione o atto procedurale sulla Variante almeno sino all’insediamento della nuova Amministrazione che scaturirà dal voto della primavera 2018. Probabilmente l’obiettivo sarà anche solo quello di avere argomenti d’incontro e confronto con un certo numero di operatori del settore edilizio e anche semplici Cittadini con problematiche nel campo urbanistico-edilizio. Un modo come un altro per elargire promesse elettorali che sarà sempre possibile smentire a voto avvenuto. Voglio ribadire la inopportunità di questa frenesia che stride con la precedente inerzia amministrativa. Tanto più che dall’incontro con i professionisti del 12 marzo è scaturito ben poco. Data una sproporzionata enfasi ai risultati derivanti dall’attività ai Tavoli di Lavoro, dalla relazione sugli argomenti essenziali che sono scaturiti è parso di intravvedere alcuni argomenti che interessano soprattutto l’attuale Amministrazione. Così “saltano fuori” la Valorizzazione del Parco Fluviale della Dora ( ma forse non tutti sono informati sull’attività già da tempo in atto per un “Contratto di Fiume” per la Dora Baltea), il Coordinamento del Sistema dei Cinque Laghi ai quali si intende sommare il redivivo “Lago di Città” della zona mercatale che pare destinata all’abbandono. Oppure si scopre che necessita una riorganizzazione dei servizi come l’Ospedale e il Tribunale, già sentita qualche volta. Si parla persino della “Fabbrica dei mattoni rossi” e di quel modello della Città Olivettiana nel rapporto “lavorare/Abitare” che possono nascondere qualche “operazione in corso”. A tenere svegli i presenti scorrono le slide di antiche vedute di Ivrea dell’inizio dell’altro secolo con vedute della Ex-Montefibre quando “occupava” oltre 3000 operai. Bei tempi, rispetto agli occupati di oggi! Le aspettative più rilevanti provengono dalla Candidatura Unesco, dalla considerazione della esclusività del patrimonio edilizio conservato della Olivetti. Sono preoccupato perché questa accelerazione immotivata può persino rendere irrilevante il lavoro che la LISTA DEI CITTADINI ha svolto per giungere ad ottenere, nel corso del Consiglio Comunale del 22 Dicembre 2017, l’approvazione per l’istituzione della “Consulta dei Professionisti” che come oggetto del suo statuto ha proprio quello di affiancare i Professionisti della Variante. Tira aria di assoluta normalità, niente a che vedere con quello spirito innovativo che trapelava in una Variante del 1975, quando si accennava alla “Città Diffusa”, quando ci si era accorti che la conurbazione di Ivrea è un tutt’uno con quella di molti Comuni limitrofi. Nell’incontro pubblico del 16 Ottobre nessuno del pubblico intervenne, incredulo dell’inutilità della serata. Come andrà questa sera?
(… alla prossima puntata).
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