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20 Marzo 2018 - 12:23
Riceviamo e pubblichiamo uno degli articoli del giornalino scolastico di San Mauro.
“Conoscere i ragazzi e scoprire le loro storie, può aiutare ad essere meno polemici o indifferenti, mercoledì 7 marzo nel teatro della scuola catti, i bambini delle quinte A e B e tre
classi di prima media hanno incontrato alcuni migranti ospiti a san mauro, per approfondire le conoscenze sul fenomeno delle migrazioni. Nell’ incontro si è parlato dei diritti umani, cioè di diritti che riguardano tutti, indipendentemente dalla provenienza geografica. Hanno spiegato che è importante conoscere bene le parole che riguardano i migranti.
I migranti sono persone che lasciano il loro paese per cercare condizioni di vita migliori, ma non sono perseguitati e possono tornare nel loro paese. coloro che fuggono perché sono perseguitati per motivi politici o etnici o religiosi e
cercano protezione, sono richiedenti asilo. Se la prefettura verifica che non possono tornare a casa perché correrebbero rischi, ottengono asilo politico e diventano rifugiati .
I profughi invece lasciano il loro paese per ragioni diverse: guerra, fame, povertá, calamità naturali, ma non possono chiedere la protezione internazionale .
I clandestini sono qui senza permessi e vivono nascosti.
Stranieri sono invece semplicemente tutte le persone che hanno un’altra nazionalità.
All’incontro sono intervenuti rappresentanti delle quattro comunità di San Mauro. C’erano una ragazza curda, un nigeriano, un pakistano, due ragazzi minorenni uno del Senegal e uno del Gambia, accompagnati da responsabili delle
cooperative che li ospitano.
Simone ha accompagnato due ragazzi diciassettenni, che fanno parte della cooperativa Terramondo, composta da immigrati minorenni dai 16 ai 18 anni. Simone ha parlato della sua esperienza nella comunità presso cui lavora, che
ospita ventiquattro maschi; vivono in una casa-famiglia, in cui ci sono molte stanze e una sala tv.
Maria luisa si occupa di una famiglia curda, composta da una madre e quattro figli.
La figlia diciannovenne, ha raccontato che, non avendo più notizie di suo padre, un perseguitato politico, sua madre non poteva più stare in Turchia con i figli perché
era troppo rischioso.
F. non voleva lasciare amici e parenti, le mancava soltanto l’
ultimo anno di liceo e quando è arrivata qui ha dovuto ripartire dalla terza media e ricominciare il liceo. Adesso si trova bene, ma sta lottando per farcela.
Claudio, il direttore della Versoprobo, ci ha parlato dei diritti e doveri dei migranti. Ha presentato V., nigeriano di 32 anni, e ha spiegato alcune cose su di
lui. V. è scappato dal suo paese perché la sua vita era in pericolo; ha lasciato sua madre in Nigeria. ha affrontato un lungo viaggio attraversando il Niger, la
Libia e il mar mediterraneo. V ha preferito non raccontare i particolari delsuo viaggio, dicendo che il racconto sarebbe stato scioccante per i bambini.
Lui oggi lavora nella cooperativa in cui è stato accolto cioè la Versoprobo
perché è un ragazzo molto sveglio.
Ha il compito di fare da mediatore cioè parlare dei problemi con gli altri migranti e facilitare scambi di culture.
Ilaria della cooperativa Babel segue un gruppo di ragazzi pakistani. Ha accompagnato m, un venticinquenne pakistano che sogna di diventare cuoco.
Ci ha messo 29 giorni ad arrivare in Italia, adesso distribuisce pubblicità per i supermercati.
I ragazzi, nonostante spesso avessero lo sguardo triste ricordando il loro viaggio, sono stati dei veri maestri di vita, hanno mostrato coraggio e determinazione; hanno dato saggi consigli ai bambini. nei loro occhi brilla la speranza di riuscire
ad avere una vita migliore”.
L’articolo è stato scritto dalle classi Quinta A e Quinta B della scuola Catti.
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