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07 Marzo 2018 - 16:06
La Regione Piemonte ha revocato all’ASD Pro Casalborgone un contributo di 5.000 perché l’associazione sportiva non ha trasmesso entro la data stabilita la rendicontazione. E nemmeno dopo.
Così si legge della Determina dirigenziale regionale n. 597 del 22 novembre 2017. L’anno precedente la Regione aveva stanziato 483.000 euro per finanziare, attraverso un bando, la realizzazione di “progetti diretti alle persone con disabilità” e “progetti di inclusione sociale”. L’ASD (Associazione Sportiva Dilettanti) aveva partecipato con successo al bando. Dalla graduatoria si ricava che la Regione le aveva riconosciuto un finanziamento di 5.000 euro.
Un dettaglio peraltro non rilevante: la Regione aveva affidato l’erogazione dei finanziamenti a Finpiemonte, la finanziaria dell’ente regionale, che recentemente è finita sulle pagine dei giornali per un presunto “buco” di 11 milioni di euro.
Dettaglio a parte, ASD era tenuta a rendicontare entro il novembre 2016, pena la revoca del contributo. Nonostante due lettere di sollecitazione, l’associazione non ha prodotto la rendicontazione e l’ente regionale ha avviato la procedura di revoca, conclusasi con la determina del novembre scorso dalla quale siamo partiti.
Una precisazione: l’ASD non ha ricevuto la somma. L’avrebbe ricevuta se avesse mandato alla Regione entro il termine stabilito il calcolo delle spese, previste o sostenute. Non l’ha fatto e la Regione ha revocato il finanziamento dei 5.000 euro.
Abbiamo telefonato al signor Fabrizio Bastianini, presidente di ASD (il vicepresidente è Fabrizio Bragastini). Ci ha risposto di non sapere nulla della decisione della Regione di revocare il finanziamento. Gli abbiamo mandato la determina regionale. Il giorno dopo ci ha confermato che l’associazione non si è accorta della revoca e che ora i dirigenti cercheranno di capire come sono andate le cose. Dobbiamo crederci?
Sono 5.000 euro, non sono spiccioli. Una cifra considerevole per una associazione sportiva di un piccolo Comune. Una fortuna che non arriva tutti i giorni. I bandi della Regione, anch’essa a corto di risorse, non sono frequentissimi. Perciò quel bando era un’occasione da non perdere, da cogliere lavorando con estrema attenzione.
C’è quindi da pensare che i dirigenti abbiano seguito accuratamente tutte le fasi dell’operazione, cercando di non perdersi nessun passaggio: possibile che si siano dimenticati della scadenza della rendicontazione, e che siano sfuggite loro addirittura due lettere della Regione?
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