AGGIORNAMENTI
Cerca
12 Settembre 2017 - 10:12
Che bella sorpresa per l’amministrazione di Pont, prima che iniziassero le ferie!
Le è arrivato in dono un pulmino da adibire a scuolabus. E’ un Fiat “Nuovo Ducati Panorama” a 9 posti. E non si tratta di un veicolo vecchiotto regalato da qualcuno cui non serviva più ma di un mezzo comprato appositamente e molto recente: è infatti targato “FD”. A prendere l’iniziativa è stata la “Aira Valentino Officine Meccaniche S.r.l”, azienda che nel territorio pontese conta due stabilimenti.
Il dono arriva davvero a proposito, dato che l’amministrazione aveva deciso di comprare proprio un pulmino per gestire direttamente il servizio scuolabus. Sembra che questo consentirà un risparmio rispetto all’affidamento a ditte esterne, anche se riguarderà solo metà del territorio comunale ed anche se nei centri vicini si sta facendo l’opposto perché la gestione diretta viene considerata troppo onerosa.
Le officine Aira
Il modo in cui questo dono è arrivato al Comune di Pont lo si apprende leggendo la delibera di giunta dell’8 agosto scorso: l’amministrazione voleva il pulmino ma tutti i soldi disponibili dovevano e dovranno essere investiti nella costruzione del Polo Scolastico. Cos’ha fatto allora? Ha “illustrato alla società Aira Valentino Officine Meccaniche Srl il progetto e le motivazioni che hanno indotto alla scelta della realizzazione del nuovo Polo Scolastico per gli alunni di Pont e Paesi confinanti”. E poi? Ha richiesto alla società in questione “un contributo per l’acquisto di un pulmino da nove posti da utilizzare per il trasporto in proprio di alunni”.
Detto fatto! La Aira S.r.l. ha tagliato la testa al toro ed il pulmino lo ha comprato direttamente ma “in nome e per conto di questo Comune”. Valore del mezzo: 30.000 euro. La delibera prosegue precisando che “l’amministrazione intende accogliere con sentita riconoscenza la donazione succitata” e ritiene “doveroso esprimere da parte del Sindaco e di tutta l’Amministrazione Comunale gratitudine e particolare apprezzamento per tale atto”.
Precisa che “le risorse risparmiate saranno utilizzate dal Comune per finanziare buona parte del mutuo che l’Amministrazione dovrà accendere per la realizzazione del nuovo Polo Scolastico” e che “la società sarà citata in apposita targa sulla nuova costruzione del Polo Scolastico e sul mezzo fornito al fine che la stessa sia ricordata dalla Comunità”.
La richiesta di contributo era stata avanzata il 6 giugno scorso; la fattura “intestata al Comune e quietanzata dalla ditta” porta la data del 31 luglio. Venti giorni più tardi, in una “Comunicazione del Sindaco” pubblicata sul sito del Comune, Coppo ripeteva i ringraziamenti: “La generosità dimostrata è una ulteriore espressione della sensibilità che questa ditta ha verso il nostro territorio. I suoi attuali amministratori, che per loro volontà non desiderano essere citati, sono attivi e propositivi”. Inevitabile la frecciata verso i suoi critici: “Gesti come questo sono dimostrazioni di fiducia verso chi amministra un ente e rappresentano l’altra faccia della gente, quella del fare e non già quella del frenare e polemizzare, sempre e su tutto, senza nulla fare”.
Mecenatismo alla “pontese”
Non è cosa da poco, di questi tempi, trovare dei mecenate. A Pont ne sono spuntati due in un sol colpo: uno ha rifatto a sue spese la scalinata del Monumento ai Caduti, l’altro ha regalato lo scuolabus.
Va dato atto all’amministrazione di avere grandi capacità di persuasione. Ed anche molta inventiva nel cercare le modalità per indurre i possibili donatori a trasformarsi – più o meno spontaneamente - in donatori effettivi. Non è che un giorno i dirigenti delle Officine Aira si siano svegliati di buon umore ed abbiano detto: “Diamo una mano a questo povero Comune” e nemmeno che l’amministrazione abbia rivolto un invito generico alle aziende pontesi ( ce ne sono altre, presenti sul territorio da maggior tempo e che paiono godere di buona salute) affinché offrissero un contributo a loro discrezione. No, ha indirizzato una richiesta precisa ad un’azienda definita.
Sarà perché il suo amministratore delegato è considerato una persona sensibile e con una mentalità “olivettiana”?
Fatto sta che la prassi adottata appare piuttosto inconsueta ed anche un tantino condizionante. E’ normale che un ente pubblico chieda esplicitamente ad una società operante sul territorio di fare una donazione?
Tra i due soggetti non vi è un rapporto paritario: un Comune ha il potere di concedere o non concedere permessi ed autorizzazioni e quale imprenditore se la sentirebbe di dire No senza temere future conseguenze?
Per contro, un Comune che ha ricevuto tanto da un’azienda, non si troverebbe un domani in imbarazzo se dovesse rifiutarne le eventuali richieste?
Merita inoltre sottolineare il motivo per il quale l’amministrazione di Pont si dà tanto da fare a cercare soldi di qua e di là. Tutto avviene a causa del Polo Scolastico, la Grande Opera che capovolgerà le sorti del paese, sottraendolo al declino e restituendogli vitalità e benessere. Trattandosi di un’impresa dalle finalità salvifiche, ogni risorsa, ogni energia dell’amministrazione e della comunità pontese in generale va convogliata in quella direzione; ogni risparmio effettuato ed ogni spesa evitata devono andare a beneficio della nuova scuola. Non ci si lamenti per le buche nelle strade o per sciocchezze del genere! Bisogna ragionare in grande per garantire alla cittadinanza un domani migliore.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.