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04 Settembre 2017 - 11:17
Il sindaco di Casalborgone, Francesco Cavallero
Il Sindaco Cavallero farebbe bene a studiarsi i Regolamenti Comunali, in particolare il “Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale”. È sufficiente prendere visione del verbale del Consiglio Comunale n° 35 del 25 luglio scorso per comprendere la sua assoluta ignoranza in materia. Ma cosa è successo? Nulla di straordinario per qualsiasi altro Comune Italiano, ma una cosa eccezionale per Casalborgone, quando il Consigliere Capogruppo di “Prima Casalborgone” Eugenio Baggio, al punto relativo all’approvazione dei verbali precedenti, ha osato sollevre una prima questione relativa all’attribuzione dei voti al verbale 28 del precedente Consiglio, ove risultavano 3 astenuti e 0 contrari, mentre nella realtà i tre voti erano contrari e non c’erano astenuti. Da quanto si legge nel verbale “un mero errore di trascrizione” sarà anche così, ma è un errore grave sbagliare ad attribuire il risultato della votazione, o mi sbaglio? Ma la cosa più interessante è la seconda parte delle contestazioni che Baggio ha osato sollevare. Osservazioni relative sempre al verbale n° 28, ovvero in merito alla regolarità nella presentazione dell’emendamento da parte della consigliera Sperti, presentato verbalmente in fase di discussione. Emendamento prontamente votato ed approvato con i tre voti contrari dei consiglieri di minoranza, dopo di che è stato votato il testo emendato. Ebbene secondo il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, al comma 2 dell’articolo 34 si legge: “Gli emendamenti debbono essere redatti per iscritto, firmati e consegnati 24 ore prima della seduta presso la segreteria comunale; il Sindaco ne dà lettura all’assemblea, o incarica il proponente di darne lettura. Gli emendamenti consegnati oltre il suddetto termine saranno discussi in consiglio previa votazione per l’accettazione degli stessi ed in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 35 c. 4.”. Ebbene Baggio si è solo limitato a segnalare questa irregolarità ipotizzando la nullità del voto espresso su un emendamento non autorizzato preventivamente dallo stesso Consiglio Comunale. Malgrado la chiarezza dell’articolo citato, Cavallero non capisce e contesta l’osservazione, letta e poi messa agli atti del verbale. Per chi avesse ancora dei dubbi sulla preparazione del Sindaco in merito ai regolamenti basta leggere i verbali del Consiglio Comunale n° 41 e 42, dove in entrambi i casi viene fatto lo stesso errore, anche se questa volta gli emendamenti erano stati presentati dal Consigliere Deandrea. E dire che Cavallero è al suo secondo mandato da Sindaco, e prima è stato Consigliere di maggioranza, Assessore e Consigliere di Minoranza. Malgrado gli anni che ha passato abbarbicato alle poltrone della Sala Consigliare, pare che non abbia mai letto li regolamento, se non quando ha scoperto che non era vietato registrare, in quel caso si è subito preoccupato di modificarlo introducendo il divieto di regstrazione in qualsiasi forme. Alla faccia della trasparenza. Ora si comprende bene la sua preoccupazione in caso di registrazioni, certe castronerie lo avrebbero reso ridicolo ben oltre i confini Comunali. Non solo Cavallero non conosce i regolamenti ma nemmeno il testo unico della Pubblica Amministrazione che all’art. 7 bis cita: “Salvo diversa disposizione di legge, per le violazioni delle disposizioni dei regolamenti comunali e provinciali si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 euro a 500 euro”, chissà se qualcuno lo sanzionerà? E che dire di quanto previsto sempre nel D.Lgs 267/2000 al comma 8 dell’articolo 38 ed al Articolo 3 del Regolamento del Consiglio Comunale, che prevede in merito alle dimissioni dei Consiglieri: “Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci.” e invece lui fa risultare Conrado e Dalozzo, presenti e partecipanti alle discussioni ed alle votazioni, anche se hanno presentato le proprie dimissioni 5 giorni prima del Consiglio. Anche questo è normale?
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