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31 Agosto 2017 - 09:33
Questa sembra facile ma non lo è! Di cosa si è parlato quest’estate sotto l’ombrellone, sui social network, in città, ai laghi e in montagna? Questa la so! Senza alcun dubbio dell’attentato Isis sulla Rambla a Barcellona e del terremoto a Ischia... Sbagliato! Ovunque, ma non a Ivrea. Sotto le rosse torri ha infatti tenuto banco il più classico dei classici. Una bella contrapposizione tra fascisti e antifascisti.
A scatenare la bagarre un post per annunciare un “campo nazional rivoluzionario” di “fratellanza, cameratismo, formazione militante e tanta goliardia”, in programma il 12 e il 13 agosto a Ivrea.
Quando il post è finito sotto gli occhi del Presidente del consiglio Elisabetta Ballurio, non ci ha più visto. D’accordo con il presidente dell’Anpi di Ivrea Mario Beiletti, ha subito informato il Questore di Torino e depositato in Procura un esposto per apologia di fascismo.
Da qui in avanti il dibattito non si è più fermato e la prima reazione è stata proprio dei diretti interessati.
“Non siamo fascisti - si sono difesi - Le nostre simbologie sono ben distanti da quelle del fascismo e del post fascismo. Noi ci riteniamo dei nazional rivoluzionari. In poche parole, lasciamo il fascismo al passato, viviamo nel presente ed inseguiamo oggi una giustizia sociale, una ricerca della tradizione ed un mantenimento dello spirito dell’uomo.....”.
In aggiunta un bell’invito a Ballurio ad occuparsi dei tanti giovani disoccupati “che meriterebbero qualche attenzione in più rispetto ad un campeggio in un’area privata...”.
Una risposta tutto sommato pacata. Decisamente più ironico lo striscione srotolato davanti al Municipio con su scritto “Quattro tende vi fanno tremare, fatevi furbi e andate a lavorare...”.
Poteva finire qui? Neanche per idea. E’ seguita una sterzata a gomito, di quelle da “Gran Premio”, proprio della Ballurio con un invito a un pubblico confronto del quale ancora non ci è nota nè la data nè il luogo. Della serie: “Dai! So’ ragazzi”.
E anche su questa decisione la polemica è montata come la panna, anche e soprattutto perchè il gruppo “Rebel Firm” al gran completo ha subito accettato l’invito con scioltezza (“purchè l’incontro si svolga presso una sede istituzionale, a porte aperte ed in presenza di giornalisti...”). In tanti si sono subito precipitati ad applaudire all’iniziativa, ma ci sono anche i contrari, oltre al presidente dell’Anpi Mario Beiletti pure il partito della Rifondazione Comunista con Cadigia Perini in testa.
Insomma, un gran casino, difficile da sbrogliare. Difficile per tutti ma non per Ballurio, nipote di partigiani, che senza pensarci un attimo ha subito preso carta e penna e si è messa a scrivere, dividendo ulteriorimente cittadini e elettorato.
“Mi scuso - ha subito messo le mani avanti - e lo faccio in modo pubblico e fermo per aver ferito le sensibilità di chi è contrario a questo incontro. Dopodiché io credo che ognuno debba fare la sua parte. Io credo che parlare con qualcuno non legittimi le sue idee. Neanche con qualcuno che si macchia di potenziali reati. Se fosse così allora aggiungo che ho legittimato anche l’omofobia perorando il confronto con chi portava avanti iniziative omofobiche....”
Mancava l’invito a tutti gli adulti coinvolti in questa discussione a riflettere sull’età delle persone, ed è arrivato pure quello.
Da buona mamma, ci sta...!
“Di fronte a certi fatti di cronaca - spiega ancora - quante volte sentiamo dire bisognava intervenire prima! Io conosco solo due modi per intervenire: la repressione e l’educazione. E l’educazione passa attraverso il confronto, al parlarsi guardandosi negli occhi.”
Insomma Ballurio non fa un passo indietro. Ci mette la faccia e ce la fa mettere anche ai ragazzi di Rebel Firm, ma non è affatto detto che sia finita qui...
“Per il bene comune - dice - per la convivenza civile che ci ha ridato proprio chi ha fatto la resistenza. Faccio io una domanda a chi mi ha scritto. Come pensiamo di recuperare i ragazzi che sentono le sirene degli slogan di una società divisiva e violenta? Parliamo solo con chi queste sirene non le sente? O magari ci parliamo dopo che la foga dei vent’anni ha fatto fare qualche grave stupidaggine a qualcuno e ci troveremo allora sì in sala consigliare a parlare del loro recupero e reinserimento nella società?”.
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