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PONT CANAVESE. In piazza Craveri l’edicola non aprirà mai più...

PONT CANAVESE. In piazza Craveri l’edicola non aprirà mai più...
Si guadagna l’approdo in consiglio comunale l’ultimo tormentone pontese: un “mini-tormentone” se paragonato al problema della nuova scuola eppure non privo d’importanza  dal momento che ad essere coinvolto è uno di pochi punti di riferimento e di socializzazione rimasti a Pont.
L’edicola di PiaAzza Craveri, aperta decenni fa e  chiusa di fatto da un anno e mezzo per vicende che concernono i rapporti tra proprietari  e precedente affittuario, sembra destinata a rimanere chiusa per sempre. La giunta (perché ad essa spetta decidere sulla sostanza dei problemi, ai consigli comunali sono attribuiti compiti più che altro formali) ha infatti deliberato. Riunitasi il 4 maggio, ha deciso la revoca della concessione per l’Occupazione di Suolo Pubblico alla società che deteneva la licenza commerciale e contestualmente ha imposto alla stessa di “provvedere all’abbattimento del manufatto, senza indennizzo di sorta, a totale sue spese e a lasciare altresì libero lo spazio occupato entro il 31.12.2017”. Q
uale il motivo? “E’ intenzione dell’Amministrazione installare, al posto dell’edicola di cui sopra, una pensilina per i passeggeri in attesa degli autobus di linea”.
Se sono chiare le conseguenze di questa decisione non  così i motivi che l’hanno determinata. La revoca è dovuta al fatto che il punto-vendita è rimasto chiuso per più di un anno con conseguente diritto del Comune di revocare l’Autorizzazione  oppure è dettata dalla necessità della pensilina? Il nesso di causa ed effetto non è chiaro dal momento che le due cose vengono
messe insieme creando una certa confusione. Perché tutta questa urgenza di costruire una pensilina, e proprio in quei 20 metri quadrati, dato che quella precedente era stata rimossa dalla prima giunta Coppo? Si vede che si sono accorti di avere sbagliato. Pensare al confort dei pendolari è sempre una bella cosa però sarebbe ancora più importante sostenere le loro ragioni nelle sedi opportune. Come sempre in questi casi, ai pontesi darà probabilmente fastidio veder impiegare denaro pubblico per rifare dopo pochi anni ciò che era stato distrutto – si scusi il gioco di parole – pochi anni dopo essere stato costruito.
Una grande perdita
Incuriosisce che la necessità della pensilina venga fuori ora , in concomitanza con le traversie societarie che avevano portato alla chiusura temporanea dell’edicola.  In effetti si sono compiuti due percorsi paralleli e concomitanti: la revoca dell’autorizzazione alla vendita è compito degli Uffici Comunali (il Responsabile del Servizio aveva provveduto il 31 marzo scorso) mentre sulla Concessione di Suolo Pubblico spetta alla Giunta pronunciarsi (lo ha fatto – come già detto prima - il 4 maggio). Non è ben chiaro ai profani se, dopo una chiusura di dodici mesi, la revoca sia obbligatoria o facoltativa tanto più che l’attività è ferma  dal dicembre 2015 ma solo l’8 marzo 2016 il gestore che l’ aveva presa in affitto aveva comunicato la cessazione di attività.
L’impressione di molti è che L’amministrazione potrebbe aver colto la palla al balzo per liberarsi di una presenza sgradita: già nel 2011, al tempo della risistemazione della Piazza, aveva cercato di far chiudere il chiosco per una questione di “decoro”.  A giudizio del sindaco e della sua maggioranza la struttura era obsoleta ed avrebbe dovuto essere semmai essere sostituita con una nuova di zecca. Conti fatti senza l’oste, ovviamente, da persone  che evidentemente non sanno – pur amministrando il paese – che a Pont le attività commerciali stanno in piedi per miracolo e che il margine per effettuare investimenti onerosi non c’è. Costruire un chiosco nuovo fiammante non comporterebbe in nessun  modo un’impennata delle vendite…
Resta la tristezza per la perdita di un posto di lavoro (ed a Pont anche un singolo posto pesa) ed ancor più per la perdita di un ennesimo servizio. Esistono altre due rivendite di giornali in  paese ma l’edicola era un’altra cosa: un punto di riferimento e di aggregazione, accanto al quale si formavano piccoli capannelli di persone a chiacchierare ed a scambiarsi opinioni. Non era cosa da poco ma evidentemente non tutti la pensano così.
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