Quattro chiacchiere con Erica Ferragatta, sindaco di Orio C.se. Allora Ferragatta, cosa significa essere sindaco di una piccola realtà come Orio?Amministrare un paese piccolo come Orio ha sempre pro e contro. Il problema principale è, senza dubbio, il fatto che si abbiano risorse economiche piuttosto stringate e personale ridotto al minimo. Per esempio, nel mio mandato, abbiamo perso la figura del ragioniere comunale -andato in pensione- e sono ormai quasi due anni che tentiamo di rimpiazzarlo. Perdere una persona, su una che c’era, è dura. D’altra parte, il bello è che, in realtà così piccole, vi è un contatto diretto coi cittadini, si conosce meglio il territorio e lo si riesce anche a monitorare con più facilità. In un paese, d’altronde, ci si conosce tutti e si conoscono le esigenze dei propri concittadini. Forse, si è un po’ più “diretti”, rispetto a una realtà come quella cittadina, più dispersiva.La criticità che state cercando di affrontare? Ci stiamo impegnando per poter colmare il vuoto derivato dal pensionamento del personale. Dopo un anno trascorso a fare bandi di mobilità, finalmente dal 2017 potremo lanciare un concorso e risolvere, eventualmente, l’impasse.Ci sono stati interventi che l’hanno resa particolarmente orgogliosa?La ristrutturazione completa della scuola elementare. E’ stata l’opera più importante: abbiamo realizzato il cappotto isolante della struttura, cambiato i serramenti, installato riscaldamenti a pavimento, sostituito la vecchia scala con una al coperto... C’è stata, insomma, una riqualificazione anche dal punto di vista energetico e della sicurezza. Per compiere questi lavori, siamo riusciti ad attingere da un contributo statale del piano edilizia scolastica, ottenendo così che Stato accendesse un mutuo di circa 250mila euro che abbiamo investito; per noi, di fatto, è stato un contributo totalmente a fondo perduto.La ricetta per rilanciare Orio? Ne abbiamo parlato recentemente anche coi comuni limitrofi. Per noi è fondamentale riqualificare il nostro territorio, che ha delle enormi potenzialità. Siamo un ambiente collinare, agricolo, vitivinicolo e questo potrebbe attrarre molti visitatori. Noi, forse, non ci rendiamo pienamente conto della bellezza del nostro territorio, ma è semplicemente perché siamo abituati a viverlo, ci siamo nati e ci abitiamo. Per un turista è diverso. Ci vorrebbe dunque una maggiore attenzione sulla pulizia, sull’arredo urbano, sulla sistemazione delle aree pic-nic, dei sentieri, tutto ciò che potrebbe attirare persone. Sono comunque idee che stiamo discutendo anche con gli altri sindaci del territorio, nell’ottica di lavorarci insieme.E in questo senso, vi sono progetti per il paese?Noi abbiamo lavorato molto sul fotovoltaico, quindi sulle energie rinnovabili. Attualmente stiamo ragionando riguardo la manutenzione del verde pubblico, ritenendo importante cercare di abbellire il Comune, e non soltanto attraverso interventi ordinari come può essere il mero “tagliar l’erba”. Ci stiamo pensando, ma non c’è ancora un progetto definito.
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