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01 Dicembre 2016 - 10:46
Non sappiamo ancora com’è andata la seduta del 21 novembre del Consiglio dell’”Ente di gestione delle aree protette del Po Torinese”. All’ordine del giorno c’era l’”Analisi della lettera del direttore del 17 ottobre ed eventuali determinazioni in merito”. Non sappiamo dunque se il Consiglio abbia assunto dei provvedimenti nei confronti del direttore dottor Ippolito Ostellino. O se ancora una volta abbia vinto lui.
La lettera del 17 ottobre è perlomeno curiosa. Quel giorno Ostellino ha appena firmato la determinazione che revoca l’incarico biennale da 20.000 euro alla dottoressa Monica Mantelli Nucera. Si è piegato alla Regione, che dall’anno scorso gli chiede spiegazioni soprattutto riguardo agli incarichi alla signora. L’ultima lettera della Direzione Ambiente della Regione, del luglio 2015, ha costretto il direttore a “licenziare” la dottoressa Mantelli. Già in quella determina Ostellino mostra i muscoli e non si arrende: scrive che le prestazioni della signora sono utili al Parco, precisa che l’organico è privo o carente delle sue competenze, e rinvia al Consiglio la decisione se rimediare in qualche modo alla perdita. Quasi una sollecitazione al Consiglio a far rientrare la signora Mantelli, a dar ragione a lui nello scontro con la Regione.
Ma Ostellino fa di più. In quello stesso 17 ottobre manda appunto una lunga lettera ai sindaci degli 85 Comuni della Riserva di Biosfera.
La lettera comincia profetando le sventure che stanno per abbattersi sul Parco: “devo segnalarvi in qualità di Direttore dell’Ente che a causa di una serie di scelte amministrative adottate dal Consiglio dell’Ente Parco illustrate qui di seguito – anche connesse a pronunciamenti della Regione Piemonte – a partire da oggi la struttura tecnica ed amministrativa del Parco non può garantire il proseguimento della quantità, ma soprattutto della qualità, delle attività e servizi condotte sino ad oggi – ritengo con risultati di indiscussa efficacia e visibilità – attuata grazie ad un piccolo staff di professionisti dotati di capacità e competenze specifiche, che ci lasciano. Pertanto da quest’oggi mi trovo nell’impossibilità di dare corso alle molte importanti iniziative…”.
Che cosa è mai successo? Il Consiglio si è dimesso in blocco? La Regione ha sciolto l’Ente? Le Vallere sono state alluvionate? La sede di Castagneto è franate a valle? Niente di tutto questo. Due collaboratori lasciano il Parco. Il primo, Dino Genovese ha vinto il Dottorato di Ricerca ad Agraria, quindi parte di sua volontà. La seconda è Mantelli. Il direttore infatti ha dovuto “su specifica richiesta della Regione Piemonte, procedere alla revoca dell’incarico sulle attività attinenti al MAB alla dr.ssa Monica Mantelli Nucera”.
Seguono gli elogi ai due collaboratori e alla loro opera: “l’estrema professionalità di tali specifiche competenze”, “indiscusso successo dei risultati raggiunti”, “crescita della nostra autorevolezza”. Senza di loro mala tempora currunt: “in assenza di figure di questa entità e di altrettanto know how… molte progettazioni non potranno più essere svolte…”.
Ostellino indica i responsabili di questo disastro. La Regione Piemonte colpevole della perdita della signora Mantelli, il Consiglio che non provvede a colmare il vuoto, imprecisate persone che non hanno compreso l’importanza del progetto Riserva di Biosfera, infine gli ottusi dipendenti del Parco: “Questa visione allargata, reticolare e comprensiva sembra non essere di tutti, dipendenti compresi dell’Ente Parco, di cui ad oggi constatiamo che solo una parte di loro ha saputo cogliere la grande opportunità fornita all’Ente da questo risultato”. A fronte delle incomprensioni interne, stanno i riconoscimenti esterni “a livello regionale, nazionale e internazionale”.
Ma se la situazione è questa, se nel Parco è così isolato e la sua opera non apprezzata, perché Ostellino non si dimette?
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