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CASTAGNETO PO. Fidanzatopoli al Parco del Po: il direttore Ostellino non molla

Com’era prevedibile, la signora Monica Mantelli Nucera continua a collaborare con il Parco del Po. Come “indipendente”. Il direttore Ippolito Ostellino non cede. 

L’intervento di un dirigente della Regione, della quale il Parco Po è ente strumentale, aveva indotto il direttore a revocare il mese scorso la determina di marzo: quella che assegnava alla signora Mantelli un incarico biennale per una spesa complessiva di 20.000 euro. Un passo indietro del direttore, ma solo a metà: nella determina di revoca Ostellino dichiara che i servizi della signora sono utili al Parco, che l’organico è privo o carente delle sue competenze, e rinvia al Consiglio la decisione se colmare in qualche modo la lacuna. Quasi un invito a far rientrare la signora Mantelli: in contrasto con quel dirigente regionale che si permette di ficcare il naso nelle decisioni del Parco e di sollevare dei dubbi circa la regolarità degli affidamenti alla signora Mantelli. Anche di quelli dal 2012 al 2015.

Che il passo indietro del direttore sia solo un mezzo passo è confermato da una locandina del Parco di pochi giorni fa, che annunciava per sabato 5 novembre l’evento “Bhiosphere versus U Man Nature”. L’evento celebra il progetto omonimo “ideato e curato in modalità indipendente da Monica N. Mantelli”. Cosa vuol dire indipendente? Da chi? La signora Mantelli lavora gratuitamente o viene pagata, e nel secondo caso da chi? Da uno dei tanti enti e società i cui marchi compaiono nella locandina? 

Il che apre un’altra questione: che c’entra il Parco del Po con Iren, Gtt, Smat, Siti, ecc.?  Finanziamenti? Opportuna collaborazione? Può darsi. Ma forse anche un canale per stabilire rapporti, creare e alimentare i “giri”, come li definisce Gustavo Zagrebelski. Tanto per dire: Ostellino fa parte del Comitato Territoriale Iren, insieme a Paolo Peveraro, presidente di Iren, Paolo Piagneri dell’Unione Industriale, Valentina Consiglio di Legacoop, sindacalisti vari, ecc. 

Torniamo al caso Mantelli. Pur revocando l’incarico alla signora, in qualche modo il presidente Ostellino investe della questione il Consiglio. Non sappiamo se il Consiglio ha discusso o discuterà il caso. Non sappiamo da che parte sta: o dalla parte del dirigente della Regione o dalla parte di Ostellino. Il Consiglio è di fatto un organismo di nomina politica. Il presidente Valter Giuliano è stato nominato da Sergio Chiamparino, presidente della Regione. Giuliano è uno storico ambientalista, membro dello staff nazionale di Pro Natura. Ma è anche uomo dell’establishment che domina il Piemonte da qualche decennio: è stato assessore all’ambiente della giunta provinciale di Antonio Saitta e consigliere regionale. Se non fosse un suo uomo di fiducia Chiamparino non l’avrebbe posto al vertice del Parco del Po. Da giuridico-amministrativa la questione diventa dunque politica. Il Consiglio e “la politica” si schiereranno col funzionario regionale scrupoloso o con la coppia Ostellino-Mantelli? Negli articoli precedenti abbiamo riferito quel poco che conosciamo: alla vicepresidente Matilde Casa la fidanzatopoli del Parco Po non piace per niente. Al presidente Giuliano non sappiamo. 

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