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CHIVASSO. Anche Franco Neri si mobilita per il Borgo Po

“Per quest’edizione, noi, abbiamo bisogno di voi. Passeremo una giornata meravigliosa!”. E’ con questo slogan che Gege Volta invitava i chivassesi alla festa del Borgo Po, in programma domenica scorsa. Dai tre giorni di festa, com’era fino a qualche anno fa, all’uno di oggi è un bel salto. Ma tant’è. L’edizione 2016 della festa aveva un sapore speciale perché è stata la prima nella nuova “location” tirata su su di un battuto di cemento in un’area di proprietà comunale, al campo sportivo Ettore Pastore, confinante con il complesso scolastico di via Marconi, dopo le polemiche dei mesi passati e il tira e molla con l’amministrazione chivassese del sindaco Libero Ciuffreda. Lo diciamo subito: è stata un successo! E l’appello di Gege non è caduto nel vuoto. Tanti i chivassesi che, nonostante l’afa e il caldo estivi, ad una gita al mare o in montagna hanno preferito un “tuffo” sotto la tettoia di via Marconi, per assaporare le specialità del borgo e per scambiare quattro battute e due risate con il simpaticissimo Gege e con gli ospiti vip Franco Neri  - direttamente da Zelig - e Pippo Romano. “Vi ringrazio di cuore di essere qui”. Non la finiva più di ringraziare, domenica pomeriggio, il patron del Borgo. Anche perché, quest’anno, gli Amici del Borgo Po di una “mano” ne avevano bisogno per davvero... La storia delle vicessitudini patite  da Gege e i suoi quest’anno se la ricordano tutti, in città. Tirato in mezzo nella polemica sulle costruzioni abusive che aveva coinvolto i consiglieri di maggioranza Michele Scinica e minoranza Marco Marocco – quest’ultimo già ‘assolto’ da ogni addebito per quel pollaio pinzato di fronte a casa sua – Gege s’era visto intimare dal sindaco Libero Ciuffreda un’ordinanza per la demolizione di quella tettoia di 6 metri per 14 da lui costruita, con il consenso dell’allora sindaco Andrea Fluttero, tra la scuola Marconi e l’Istituto Tecnico per far festa una volta all’anno e per parcheggiarci sotto le macchine nei restanti 360 giorni. L’altra mattina Gege è andato in Comune per chiudere la pratica. “Ora mi sento libero – dice -. Sapere di poter essere indagato non è mai un piacere…”. In primavera Gege s’era presentato in Comune per chiudere la pratica: Gege se la vide brutta - “sapere di poter essere indagato non è mai un piacere...” -, ma in primavera il Comune ha fatto sapere che non avrebbe perseguito Gege e gli Amici del Borgo Po. Anche se... Anche se l’associazione ha firmato un contratto d’affitto per quella nuova tettoia, sotto cui si svolgeranno le feste del borgo, che rischia di minare la sopravvivenza della stessa. Gege e i suoi dovranno infatti sborsare ogni anno per trent’anni 600 euro per l’occupazione del suolo pubblico e per la rateizzazione delle spese sostenute da Palazzo Santa Chiara per il battuto di cemento su cui insisterà la tettoia. Totale: 18 mila euro tondi tondi che finiranno nelle casse del Comune e che chissà dove troverà l’associazione… Per intanto, però, con la festa di domenica un piccolo risparmio s’è già fatto.
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