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Tutta Foglizzo ai funerali di Luigi Bertolino

Tutta Foglizzo ai funerali di Luigi Bertolino

Funerali Luigi Bertolino

Sindaco dal 1980 al 1995, vicepresidente dell’ex Ussl 39 fino al 1992 e infne consigliere comunale tra le fila della minoranza. Luigi Bertolino è morto la scorsa settimana, all’ospedale Mauriziano di Torino. Aveva soli 63 anni, ma da circa 20 lottava per un’insufficienza renale che gli aveva completamente trasformato e distrutto la vita e l’esistenza, su e giù da un ambulatorio all’altro, perennemente in dialisi. Un uomo di sani principi, di un’onestà che non ha eguali, capace di incredibili imprese anche solo per testimonianza, come peraltro fece nel 1994, candidandosi nell’allora collegio 10, per il “Patto per l’Italia” contro Antonio D’Ambrosio (Alleanza Nazionale), Oscar Bertetto (Progressisti) e Michele Vietti del Polo delle Libertà, che, nell’anno della discesa in campo di Berlusconi, risulterà poi l’unico vincitore. Lo conobbi proprio in questa occasione, durante un dibattito pubblico con i candidati al Parlamento italiano, organizzato dalla Nuova Periferia e moderato da me e dal direttore Piera Savio. Un metro sopra tutti gli altri, senza alcun dubbio, per velocità di ragionamento, capacità di sintesi, profondità dei messagi. Intendiamoci, non il classico “sborone”, di quelli che sapendo di esserlo se la tirano quel tanto che basta da risultare antipatici. Bertolino era qualcosa di diverso, naturalmente dotato di simpatica spocchia, condita da battute capaci di far sorridere senza mai offendere. Peraltro amava prendersi in giro raccontando, anche in maniera ironica, i suoi guai, un modo come un altro per sdrammatizzare. Continuai a frequentarlo per motivi giornalistici per tutta la campagna elettorale, diventando nei mesi successivi giornalista di riferimento di un gruppo di sindaci che iniziava a riunirsi, quasi in maniera massonica a Verolengo. [caption id="attachment_21993" align="alignleft" width="90"]Luigi Bertolino Luigi Bertolino[/caption] Una sorta di fronda contro l’allora strapotere di Chivasso, governata da un bizzarro centrosinistra che cominciava con Lacelli, passava da Cambursano e finiva a Libero Ciuffreda, con dentro pezzi di socialismo, di liberismo, di ambientalimo, di comunismo e chissà quante altre cose. Una cosa che non si poteva stare a guardare e neppure ascoltare, centro nevralgico di una lunga serie di interessi politici che nulla avevano avuto a che fare con la salvaguardia e la tutela dei diritti dei cittadini. C’era Bertolino e c’era il vicesindaco Mauro Frola di Verolengo. C’era Corsato di Cavagnolo e tanti altri. Per tutti erano quelli dell’asse Verolengo-Foglizzo, uniti insieme senza vincoli di partito. Fu così che in un mondo in cui, alle assemblee consortili, sui rifiuti o sull’assistena sociale, si alzava la mano per appartenenza politica, qualcuno iniziò a dire di “no”. Decisero di farlo anche nel settore dei rifiuti urbani dando il via all’iter per la costruzione di una discarica di proprietà di tutti i Comuni consorziati, cosa anomala, in una nazione in cui gli impianti di smaltimento e con loro gli “utili” sono tutti in mano ai privati e le amministrazioni semmai li osteggiano o fanno finta di osteggiarli. Nell’elenco: Torrazza, Verolengo, Rondissone, Casalborgone. Alla fine il miglior posto per l’impianto venne individuato a Cascina Piana, tra Foglizzo e Montanaro. Il patto era stato chiaro.?Fatta la scelta, individuato il sito sulla base dei criteri dati, nessuno si sarebbe sfilato, anche a costo di subire le ire dei propri concittadini. Anche a costo di perdere le elezioni. E così fu. Luigi Bertolino, mantenne fede a quelle promesse fino alla fine, cosciente che avrebbe perso tutto nel primo scontro elettorale utile, come poi capitò nel 1995 contro Giuseppe Bertolino. Fece ancora un po’ di minoranza e poi sparì dalla circolazione. Ai funerali di giovedì scorso, tanta gente e tanti sindaci e amministratori pubblici, il presidente della Provincia Antonio Saitta e l’ex democristiano nonchè segretario Pd Gianfranco Morgando. Lascia una sorella Caterina, che non essendosi mai sposato, era per Luigi tutta la sua famiglia.
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