Hanno fatto parte della grande rappresentazione dello Storico Carnevale e non certo come comparse, ma come protagonisti: in gruppo o più isolati, armati di macchina fotografica, obiettivo e borsone, qualcuno con la mitica scala per sovrastare il pubblico molto numeroso in alcune cerimonie come le alzate degli Abbà, oppure per riprendere le fasi cruciali della battaglia da una posizione più panoramica… Stiamo parlando di loro, dei fotografi professionisti che svolgono un ruolo importante in quel lungo e grande evento che è il Carnevale eporediese, tanto che fino a qualche anno fa il lunedì alle 12, dopo che le ultime coppie di sposi dell’anno piantavano “il pich” e prima che partisse il secondo pomeriggio di battaglia, i fotografi erano ospiti a pranzo degli organizzatori, insieme ai responsabili forze dell’Ordine e alle autorità cittadine. In questo periodo abbondano in città foto dei personaggi della festa e scorci di lotte fra aranceri a piedi e carri che trasportano veri e propri guerrieri orgogliosi e indomiti. Generalmente il lunedì precedente la domenica grassa si svolge poi l’anteprima della Mugnaia, o meglio la presentazione di colei che sarà Violetta nell’imminente edizione. In quell’occasione il Cercamugnaie in carica, attualmente Gian Piero Frigo, invita tutti al massimo della riservatezza per proteggere il tradizionale segreto sull’identità dell’amata protagonista. Ebbene i fotografi non hanno mai violato quel patto sottinteso e le foto della bella signora vengono esposte solo pochi minuti dopo le 21, quando la proclamazione è già stata salutata dal boato della piazza gremita davanti a Palazzo Civico. “Sì, il Carnevale è un momento importante- ci racconta Alessio Avetta – ma anche in questo caso il digitale ha cambiato, e non di poco, la situazione e la concorrenza di coloro che spesso si improvvisano come “amici” e semidilettanti si fa sentire.” Alessio , la cui mamma Luisa Mussano è stata Violetta nel 1982 e ora ricopre il ruolo di Gran Segretario dell’Ordine della Mugnaia, dall’aprile del 1998 affianca il padre nel negozio di fotografia in centro a Ivrea. “Mio padre lo rilevò da un fotografo storico come Merlo, che si trasferiva nel centro storico – spiega Avetta - e fu lì che io iniziai a lavorare sul serio dopo aver completato gli studi e svolto un anno di servizio civile.” Certo, erano tempi ben diversi: Alessio ricorda che in estate si lavorava nelle camere oscure fino a tarda notte. “Oltre a chi ci portava le foto delle proprie vacanze da stampare – racconta sempre Alessio – c’erano in città manager per l’Olivetti che allora era diventata un gigante dell’informatica e tutto un indotto di visitatori e ospiti che scattava foto e ne chiedeva lo sviluppo. Noi poi abbiamo lavorato molto anche per il Servizio di Medicina Legale dell’ASL e mi è toccato di scattare foto utilizzate poi in indagini relative a casi di cronaca anche clamorosi. Naturalmente con l’avvento del digitale tutto è cambiato e noi possiamo contare ancora sull’esperienza e sulla clientela in qualche modo fidelizzata, ma bisogna adattarsi anche alle nuove richieste di stampe su magliette, tazze, tovagliette, tutto un armamentario di gadget che oggi ci vengono richiesti e ci consentono di mantenere queste attività.” I numeri infatti, sono impietosi: prima della diffusione delle tecnologie digitali Ivrea contava su ben 11 negozi di fotografia, Oggi di negozi veri e propri ce ne sono due, mentre 4 sono gli studi fotografici : “Praticamente il digitale ci ha dimezzati – ammette Avetta - e non è facile far comprendere che noi perseguiamo la qualità e non la quantità di che invece si improvvisa con il digitale”. Alessio, tuttavia, ha intenzione di continuare e resistere: per lui la fotografia è anche una passione oltre che un lavoro e a 37 anni è già un veterano, fra i pochi accreditati alla presentazione con tanto di foto ufficiali al Generale prima e alla Mugnaia poi. “Oggi mio padre si dedica prevalentemente alle incombenze amministrative del nostro negozio – conclude – mentre io per Punto Photo (così si chiama la nostra attività) seguo ormai tutti i servizi fotografici per cerimonie ed eventi, la parte commerciale e tutto ciò che rientra nel nostro lavoro.” Una passione, per lui come per i suoi colleghi, prima ancora che una professione, che pure svolgono con orgoglio, difendendola dalle imitazioni, favorite dal digitale , ma dalle quali, anche in questo caso, sarebbe bene diffidare
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