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16 Febbraio 2016 - 10:53
Una foto d'archivio della discarica di Chivasso
Giovedì sera all’oratorio le ACLI organizzano una tavola rotonda sull’enciclica “Laudato si’”. Relatori Fabrizio Debernardi, il presidente della Consulta della Legalità, Massimiliano Tantillo, del direttivo del circolo Legambiente, e fra Carlo Basili, per la verità l’unico che ha l’autorevolezza e la preparazione per parlare di encicliche papali.
Le ACLI di Beppe Stocco non c’entrano niente, per carità, e ci scusiamo con lui. Non c’entra nemmeno Papa Bergoglio, che nel 2008 se ne stava in Argentina. Però la sera di giovedì sarebbe l’occasione per misurare la coerenza fra le parole e i fatti. Parliamo dei terreni che in quell’anno 2008, o quello dopo, l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero vendette a SMC consentendo alla società di ampliare la discarica “Chivasso 3”. L’ampliamento che avrebbe dovuto essere l’ultimo, secondo le solite ultime parole famose della Provincia e del Consiglio comunale pronunciatosi in merito due anni dopo.
Abbiamo chiesto conferma all’Istituto, e siamo in attesa di risposta. Nel frattempo abbiano sentito i residenti e cercato di ricostruire i fatti. Dapprima i dirigenti eporediesi dell’Istituto promisero di non vendere. Non lo fecero per iscritto. Ma qualcuno che passava per bene informato fece girare la voce. I poglianesi ci credettero. Tanto che scrissero all’Istituto una lettera di ringraziamento. La pubblichiamo di seguito. Ma intervennero dei membri del parlamento, fra cui l’allora senatore Andrea Fluttero, che persuasero i vertici romani a vendere. Così fu. E la discarica si allargò arrivando vicino alle case di Cascina Crova.
Ora siamo in attesa del terzo progetto Wastend. Che comprende una nuova discarica. Il progetto prevede che venga in gran parte realizzata sopra una discarica esistente, la “Chivasso 2”. La Città Metropolitana ha respinto questa proposta, e autorizzerebbe una discarica costruita su “terreno naturale”. Cioè campi e prati. Ma ci sono ancora terreni da vendere? Purtroppo sì. Proprietà di privati. Fra la Cascina Baione e il Coccarello. Ad Est dell’area discariche...
Ecco, se giovedì sera all’oratorio i relatori vorranno parlare di ambiente, quello di Chivasso oltre a quello di tutto il pianeta, ne avranno di cose da dire.
Lettera all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero
(Agosto 2008) Con la presente le famiglie residenti in località Crova e Pogliani intendono esprimere il loro apprezzamento per la decisione da Voi assunta di non cedere alla società SMC il terreno che vi aveva richiesto per poter ampliare ulteriormente la discarica di Regione Pozzo.
Questa vostra decisione è l’ultimo baluardo che si frappone fra noi, le nostre vite, la nostra salute, le nostre storie, e una devastazione del territorio. Sono quasi 25 anni che conviviamo con questa realtà: odori, polveri, infiltrazione di biogas nelle case, incendi, colline di spazzatura sempre più alte ed estese.
Non vorremmo che prima o poi gran parte di noi sia costretta ad abbandonare le proprie abitazioni, frutto di grandi sacrifici, decretando la morte di una comunità e di un nucleo abitato di antica colonizzazione e di grande pregio storico-ambientale.
Per questo sentitamente e di tutto cuore ancora vi ringraziamo.
Per tutte le famiglie di Crova, Pogliani e dintorni
Famiglie della Crova e di Pogliani
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