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VENARIA. Il Pd reduce della “scoppola” commenta così la “spaccatura”

Giorgio Pelassa non ci sta. E nemmeno Stefano Mistroni, Rossana Schillaci e Marco Scavone. Perché per il neo segretario del Pd, il suo vice ed i due rappresentanti in consiglio comunale “Il Pd non è spaccato, il Pd non ha correnti. E' unito e compatto più che mai”. Lo gridano, quasi con rabbia, commentando così l'articolo di “critica politica” di due settimane or sono sulle colonne del nostro giornale. Perché quell'articolo non l’hanno digerito. E menomale, perché sennò sarebbero masochisti.

Ma Pelassa e Mistroni vanno oltre e spiegano “cosa va” e “cosa non va” in questo partito, reduce dalla scoppola elettorale che ha mandato il Pd all'opposizione e i grillini al governo della Reale.

“Abbiamo rischiato di essere un partito spaccato prima della mia elezione – affermano Pelassa e Mistroni - Se noi due non avessimo trovato una quadra, allora sì che ci troveremmo di fronte ad un partito con correnti. E invece ogni settimana tornano ad avvicinarsi le persone. Quelle nuove e quelle 'vecchie', quelle disinnamorate della politica e dello stesso Pd. E lo fanno con idee, con fare costruttivo e non iracondo come invece accadeva fino a poco tempo fa. E a chi insinua che vi siano malumori, noi ribattiamo con una sola frase: siamo un gruppo compatto”.

Compatto come direttivo e segreteria ma come “gruppone” in consiglio comunale non proprio. 

Perché da una parte, come già scritto la scorsa settimana, c'è Ippolito che frigna per ottenere la “medaglia di cartone” del capogruppo delle liste civiche che non sono in consiglio ma erano con lui alle amministrative e, per questo motivo, è finito nel “Gruppo Misto”. 

Dall'altra, la Virga che non ha una tessera, dice di essere nel Pd ma fa un percorso molto “libertino”. 

Infine il duo Scavone-Schillaci che invece si confronta con il partito e fa un percorso parallelo ai dettami della segreteria. 

“Il 31 gennaio finisce il tesserameno – spiegano – e nei giorni successivi tireremo le somme. Ad oggi la Virga non è tesserata al Pd. Speravamo la facesse, come 'grazie' per il fatto che era riuscita ad entrare in consiglio tramite la nostra lista. E' una donna molto preparata, capace e che sta facendo opposizione in modo intelligente. Ma non capiamo il perché non voglia fare il passo”.

Su Ippolito, invece, il discorso è ancora diverso: “Se Ippolito non viene alle riunioni perché ha problemi con il vicino di sedia o per vecchi rancori non è colpa nostra. Bisogna dire basta ai personalismi, basta alle divisioni. Le critiche devono essere costruttive per migliorare il partito, perché altrimenti sono personalismi e noi abbiamo detto basta a questo tipo di politica che ci ha fatto perdere le elezioni”.

Infine il capitolo “Schillaci-Scavone”, con Pelassa e Mistroni che hanno finalmente messo un paletto: “Ad oggi loro due sono tesserati nel Pd, partecipano attivamente alle riunioni e si confrontano con la base e la segreteria prima di preparare qualsiasi atto amministrativo. E difatti Scavone è capogruppo e la Schillaci la sua vice. Loro sono gli unici titolati a parlare in consiglio a nome e per conto del Pd perché in totale sintonia con noi”.

Per quanto riguarda le iniziative, Pelassa ha reso noto come “a breve verranno organizzate serate a tema su trasporti e Tav e torneremo in piazza, in mezzo alla gente. Perché il Pd deve tornare ad essere vicino ai venariesi e alle loro istanze”. 

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