34 famiglie a San Sebastiano vivono da anni con una spada di Damocle sul tetto; sono quelli che vivono nelle case edificate sui terreni di Frazione Caserma che si trovano lungo Via Cavour, Via Stazione, Via Generale Dalla Chiesa e Via Aldo Moro. Costoro si trovano infatti a risiedere su terreni gravati dai cosiddetti usi civici, ossia diritti di origine feudale che nacquero per consentire a soggetti privati di usufruire della proprietà di beni che spesso erano demaniali e appunto onerati da tali “pendenze”. Gli abitanti della zona, ignari della presenza di questa sorta di “prelazione” acquistarono i terreni da un Comune che per legge non sarebbe stato autorizzato alla loro alienazione, con conseguenze spiacevoli : perché ad esempio anche l’eventuale vendita dell’abitazione costruita sui terreni in questione ne sarebbe ostacolata. Secondo la legge regionale 29/2009 la risoluzione dell’impasse sta nel pagamento da parte degli occupanti di un indennizzo per il non uso del bene da parte della collettività locale, per l’occupazione pregressa non autorizzata, calcolata in riferimento al valore venale in base ad un tasso di interesse minimo del 3%, moltiplicato per il numero degli anni di occupazione, il tutto ammorbidito dalla deduzione delle spese per migliorie , dalla detrazione dell’ICI e da varie ed eventuali. I cittadini coinvolti quindi devono giungere ad una conciliazione con il Comune. La palla è nel campo dell’Amministrazione Bava che ha scelto il principio “dura lex sed lex” ingaggiando un consulente per giungere ad un risultato per il momento scontato: i cittadini devono pagare per liberarsi dal cappio degli usi civici. Quello che i cittadini stanno aspettando di sapere con ansia è quanto. Quello che invece probabilmente si sarebbero aspettati sarebbe stato un impegno a oltranza per essere liberati senza conseguenze da un intrico legal burocratico di cui sono stati sostanzialmente vittime e per il quale risultano essere degli “abusivi” anomali. Per conoscere l’ammontare del dazio della liberazione occorre comunque attendere fino all’inizio del 2016 perché con il Consiglio comunale di venerdi scorso si è deliberato soltanto sull’approvazione delle prime perizie senza volutamente scendere in dettagli.
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