CHIVASSO. Don Giampiero Valerio, fai mezzo passo indietro?

Castelrosso chiama, chissà se don Gianpiero Valerio risponderà. Lunedì scorso, nella sede della Società Agricola Operaia di piazza Assunta, i rappresentanti di una quindicina di associazioni della frazione si sono ritrovati per tirare giù una lista di “desiderata” da far avere al parroco per provare a riprendere un cammino condiviso che si è interrotto quando il don ha deciso di unire le attività della parrocchia castelrossese con quella della Madonna del Santo Rosario, al Borgo Sud Est. Dopo l’incontro di fine ottobre, a cui aveva partecipato anche il Vescovo Monsignor Edoardo Cerrato, i “castelrossesi doc” s’erano dati appuntamento nelle settimane seguenti per mettere giù una serie di “priorità di intervento”, chiamiamole così, al fine di ricucire i rapporti con il parroco. Nella serata s’è deciso, quasi all’unanimità degli intervenuti, di chiedere, in primis, a don Gianpiero la riapertura dell’oratorio e della casa del catechismo. La richiesta gli verrà recapitata via posta oppure, più semplicemente, attraverso una lettera che verrà pubblicata sul prossimo numero del giornale “Castelrosso Insieme”. Una richiesta equilibrata, che segue all’invito lanciato da Monsignor Cerrato venti giorni fa: “E’ chiaro che nella situazione di oggi - aveva spiegato il Vescovo - è necessario dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. Bisogna ricominciare. E per farlo occorre una buona volontà da tutte le parti: voi, e il don, dovete fare mezzo passo indietro per riuscere a fare, entrambi, insieme, un passo vero, in avanti...”. Contando che per arrivare a compiere “mezzo passo indietro”, l’altra sera i rappresentanti delle associazioni hanno dato vita ad un acceso confronto, tra chi avrebbe preferito essere più tranchant nei confronti di don Gianpiero - “o così, o così” - e chi invece, com’è poi stato, ha spinto affinché si smorzassero i toni delle polemiche, ora ci si attende il “mezzo passo indietro” del parroco. Don Gianpiero si metterà in pari?