Castelrosso si prepara ad incontrare don Gianpiero Valerio con la speranza di mettere una pietra tombale alle polemiche delle ultime settimane. Questa sera, lunedì 16 novembre, alle ore 21, i rappresentanti delle associazioni della frazione si incontreranno nuovamente nella sede della Società Agricola Operaia di Mutuo Soccorso dopo il faccia a faccia di venti giorni. Si cercherà di mettere giù una serie di proposte da presentare al parroco per provare a risolvere tutte quelle problematiche emerse all’incontro di venerdì 30 ottobre. Tante le questioni sollevate, a partire dalla scarsa e difficile comunicazione con don Gianpiero fino alla nebbia più totale che c’è sul milione e più di euro che don Nicolino ha lasciato in eredità alla comunità. Dove sono? Come verranno impiegati? Chi deciderà come spenderli? Passando infine per la decisione, poco felice per i castelrossesi, di trasferire il catechismo alla Chiesa della Madonna del Santo Rosario, al Borgo Sud Est. I “desiderata” dei castelrossesi verranno poi fatti avere al don, con la speranza che ci si possa sedere intorno ad un tavolo, vis a vis, per tornare a dialogare in maniera costruttiva. Intanto, nel week end, in frazione è stato diffuso il bollettino “Castelrosso Insieme” in cui si ribadisce la volontà dello “zoccolo duro” dei castelrossesi di riuscire ad avere un confronto con don Gianpiero. “La riunione ha dimostrato che vi sono ricordi del passato, ma non rimpianti, che Castelrosso non chiede di tornare indietro ma di andare avanti, che vuole sentirsi attore, e non spettatore di azioni che deve subire obtorto collo - scrivono, nel bollettino, i rappresentanti delle associazioni castelrossesi, riferendosi all’incontro del 30 ottobre scorso in cui non c’era don Gianpiero ma era presente il Vescovo Monsignor Edoardo Cerrato -. Abbiamo visto padri e madri di famiglia che con il cuore in mano si sono offerti e si offrono per lavorare affinché quanto disponibile non vada disperso, che sono pronti a tornare a fare muratori, imbianchini, falegnami, fabbri, animatori, assistenti, ecc..., purché una ricchezza materiale e spirituale non diventi materiale di scarto da buttare”. “Monsignor Vescovo - concludono - ci ha detto che ‘non esiste più lo Stato Pontificio per gestire la materialità’, ma Papa Francesco ha ricordato che la Chiesa è al servizio di tutti. Quanta gente vuole bene a Castelrosso e quanta è al servizio di Castelrosso! Grazie a tutti per questa disponibilità a discutere e parlare perché i problemi in famiglia si discutono a tavola e a tavola si risolvono”. Ma don Gianpiero si siederà, questa volta, al tavolo?
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