“Con le scoperte sue e del suo staff ha dato lustro a Chivasso. Ha mandato la nostra città sui giornali nazionali e sulle riviste specialistiche, contribuendo a caricare di positività l’immagine della città. Fino a qualche anno fa ci conoscevano come la città dello stabilimento Lancia fallito”. Sono le parole dell’ex sindaco di Chivasso Andrea Fluttero, pronunciate dieci anni fa - era il 2005 -, in occasione della consegna del riconoscimento di Nocciolino d’Oro al professor Pierluigi Civera, il premio che l’Ascom da ai chivassesi che nell’anno solare si distinguono per l’impegno profuso in ambito professionale e che ha ricadute positive per l’intera città. Parole che risuonano attuali ancora oggi che alla sua memoria è stato intitolato il “Chi.Lab.”, uno dei fiori all’occhiello di Chivasso, situato al primo piano di Palazzo Einaudi. Il “Chi.Lab.” è un laboratorio di microsistemi: gestito congiuntamente dal Politecnico di Torino e dall’Istituto Superiore Mario Boella, al suo interno si svolgono attività di ricerca riguardanti materiali e processi di micro e nanotecnologie finalizzate all’applicazione nella comunicazione e nel trasferimento di dati. Il professor Civera l’ha diretto per tanti anni... Docente del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino, scomparso il 28 ottobre 2014, il professore si è dedicato per lungo tempo alla sua attività di ricerca riguardante la tecnologia “VLSI” applicata ai campi delle telecomunicazioni, della biochimica e della genetica. Non era chivassese, il professor Civera, ma a lui questa città deve molto. Nato a Torino nel 1955, laureato in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico nel 1979 con lode, ricercatore presso il medesimo ateneo dal 1983, professore associato dal 1991: un uomo eccezionale, fuori dal comune. Il professor Civera ha contribuito a diversi progetti nazionali ed europei sia di ricerca che di trasferimento tecnologico come partecipante prima e come responsabile locale e di progetto successivamente. Inoltre ha svolto attività di progettazione e trasferimento tecnologico a favore delle piccole e medie imprese sempre nel settore della microelettronica. Nel 1999 ha assunto la guida del Chi.Lab., nato con il preciso obiettivo di una struttura dotata di attrezzature tecnologiche per sviluppare progetti, prototipi e dimostratori per le aziende e favorire il trasferimento tecnologico dei risultati delle ricerche accademiche. Sabato mattina, alla cerimonia di intitolazione a Palazzo Einaudi del laboratorio alla sua memoria, a rendergli omaggio c’erano i colleghi e gli amici di una vita, tra cui il rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli. “Gigi era un ricercatore straordinario - ha detto il rettore -, che sapeva coinvolgere gli studenti come pochi altri. Lavorava con una dedizione ed una passione fuori dal comune. Era un grande scienziato”. Alla nutrita rappresentanza del Politecnico alla cerimonia non è purtroppo seguita un’adeguata presenza chivassese. Il sindaco Libero Ciuffreda, che pure era indicato nel programma degli interventi, ha ceduto il posto all’assessore alle Attività Produttive Claudia Buo. “Siamo qui per dedicare questo laboratorio ad una persona che ha dato tanto a questa città...”, il saluto di Buo. Un po’ poco per rendere i giusti onori a chi ha portato il nome di Chivasso in giro per il mondo. E non solo per i nocciolini...
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