L'assessore Claudia Buo, si diverte ai fornelli...
Poteva lo chef contest “Carpionato Mondiale”, con un nome così, che ci ha regalato un piatto di “salmerino alpino” come prodotto tipico del chivassese, suscitare alla fine un dibattito serio in Consiglio comunale? Ovviamente, no. A sentire e risentire lo streaming della seduta di martedì scorso, in cui s’è discussa un’interrogazione dell’opposizione di centrodestra sui costi sostenuti dal Comune per Sovraexposizione, vien da chiedersi quanto pensino di essere credibili questi nostri amministratori. Perché non c’era nessuno in via Torino per la fiera di Sovraexposizione? Sentite un po’ cosa ha risposto l’assessore al Commercio Claudia Buo: “Perché a inizio luglio quest’anno faceva un caldo eccezionale...”. Roba da allargare le braccia, da lasciare disarmati. Se non fosse che la manifestazione, che avrebbe dovuto rilanciare l’immagine della città sfruttando il traino dell’Expo di Milano, ci è costata la bellezza “forse” di 83.750 euro di soldi pubblici, potremmo anche chiudere un occhio e pensare che “non ci fanno”, ma “ci sono”... Ma così, non è. Intanto, ecco come la Giunta Ciuffreda ha speso “forse” 80 mila euro, neanche avesse organizzato cinque Carnevali... Dodici mila euro più iva per lo studio preliminare di Vittorio Castellani (chef Kumalè, ndr), 570 euro per il progetto di formazione degli operatori, tremila euro per tre percorsi enogastronomici tra Chivasso, basso canavese e basso monferrato. E poi: cinque mila euro per lo chef contest “Carpionato Mondiale”, rigorosamente a porte chiuse alla tenuta Cerello, cui hanno preso parte otto chef quasi tutti provenienti da via (uno anche dal Perù, ma non uno del territorio, ndr). Cinquemila e ottocento euro per ospitare i giornalisti, esperti di enogastronomia, che hanno fatto da giuria al “Carpionato”, per dargli da mangiare e dormire e per portarli a spasso due giorni per i percorsi del chivassese, basso canavese e basso monferrato... E quindi ancora: cinquemila e trecento euro per la fiera Sovraexposizione a Chivasso, ottomila euro per la mostra “NonSoloVero” a Palazzo Einaudi, sedici mila euro per pubblicizzare la due giorni di fiera e, infine, altri venti mila euro a chef Kumalè per la progettazione e l’organizzazione dell’evento... E sono i numeri snocciolati in Consiglio dall’assessore Buo. “Lo sappiamo da sempre che a luglio fa caldo, non si può imputare il flop della manifestazione al tempo - ha attaccato il consigliere di minoranza Gianfranco Scoppettone -. Dov’è la collaborazione con operatori del territorio? Tolta l’Ascom, nessuno ha aderito. Sono stati versati quasi sei mila euro per i giornalisti e poi non s’è letto una riga sui giornali nazionali sull’evento. Il fallimento di questa manifestazione è una grave colpa dell’assessorato, che pecca di superbia, si crede di essere al di sopra di ogni cosa...”. “Ci parlate di valorizzazione del territorio e hanno aderito due Comuni - ha incalzato Adriano Pasteris, rivolto alla maggioranza -. Ci parlate di festa popolare e l’avete fatta al Cerello, che è un po’ come se decideste di finanziare la cena di Abbà e Bele Tolere... Ci parlate di valorizzazione di prodotti locali e ha vinto un piatto, un pesce, che di territoriale boh, non ha nulla... E ora date la colpa del flop al caldo. Ma un minimo di pudore no?”. “Bisogna avere un po’ di onestà intellettuale e dire che il progetto è fallimentare - ha tagliato corto Matteo Doria -. L’investimento iniziale era di 16 mila euro e alla fine il progetto ha preso altre cifre... La ricaduta sulla città dell’iniziativa è pari a zero”. Sommessa la replica del sindaco Libero Ciuffreda: “Non è ancora finito l’anno e il progetto di Sovraexposizione prevede ancora altre iniziative. Tireremo le somme alla fine...”. Evidentemente, la scusa del caldo non ha convinto nemmeno lui...
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