L'uscita "monca" della rotonda all'ingresso di Chivasso ovest
Una nuova strada di accesso alla Rivoira di Chivasso. La notizia attesa da almeno dieci anni (era il 2005 quando venne presentato il progetto di Rfi di soppressione dei passaggi a livello, progetto rimasto sulla carta, ndr) e che dovrebbe essere accolta al grido di “eureka” dai chivassesi, non farà, purtroppo, felici i residenti della città del nocciolino. Almeno, non tutti. Sentite un po’ qua. La scorsa settimana, il Consiglio comunale ha adottato una convenzione con cui si dà il là al progetto, da un milione e 800 mila euro cofinanziati da Comune, Regione, Rfi e Rivoira, di realizzazione di una nuova strada di accesso allo stabilimento che sorge lungo stradale Torino, alla periferia ovest della città. “La strada partirà dal Rio Orchetto, in prossimità della Rivoira, collegherà la strada dell’argine, si spingerà fino in via Montegrappa, fino al deposito dei mezzi comunali, e confluirà infine in via Montanaro, attraverso una rotonda. Fine dei lavori prevista entro il 31 luglio 2017”, ha spiegato entusiasta l’assessore ai Lavori Pubblici Claudio Castello. Ma perché c’è poco da stare allegri per una nuova viabilità che finalmente decongestiona un po’ di traffico su stradale Torino e permette di chiudere il passaggio a livello sulla linea ferroviaria Torino-Milano in corrispondenza, appunto, della Rivoira, teatro in passato di diversi incidenti e su cui ha già messo gli occhi il procuratore capo di Torino Raffaele Guariniello? Intanto, c’è poco da stare allegri perché il problema del traffico da e per la Rivoira resta. Solo, viene spostato altrove. “Cosa succederà in via Montanaro ora che arriveranno i camion della Rivoira - ha incalzato il consigliere Gianfranco Scoppettone -? Ve lo dico io. Succederà che aumenterà il via vai in una strada che non è in grado di sopportarne di più di quello di oggi, visto e considerato anche com’è messo l’incrocio con via Blatta... Cresceranno i disagi per i residenti: dunque, con questa nuova strada non facciamo altro che spostare il problema da una zona all’altra della città...”. C’è poi poco da stare allegri perché, in realtà, questo nuovo collegamento suona tanto di “contentino” di Rfi, che ha messo in “naftalina” il progetto di soppressione dei passaggi a livello. “Questo è un intervento ‘monco’ - ha aggiunto sempre Scoppettone in Consiglio -. Nel progetto iniziale del 2005, quando si pensava alla tangenziale, conclusa la bretella a sud di stradale Torino, è stata fatta una rotonda, all’ingresso ovest della città, che prevede un’uscita su un sovrappasso parallelo a via Settimo. Quel sovrappasso, che avrebbe davvero potuto deviare il traffico, non è mai stato realizzato e a quanto mi risulta non verrà mai fatto da Rfi, che ci ricatta: volete il sovrappasso parellelo a via Settimo? Bene, allora beccatevi la lunetta. Per stare alle condizioni che ci detta Rfi, ci facciamo andare bene tutto. Anche soluzioni tipicamente all’italiana, come questa della strada della Rivoira...”.
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