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IVREA. Casamonica a Roma! E a Ivrea Libera dov’è?

IVREA.  Casamonica a Roma!  E a Ivrea Libera dov’è?

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  Se vedessi transitare, nel cuore di Roma, un corteo funebre in cui il feretro viene trasportato in carrozza, un elicottero sparge rose dall'alto e centinaia di persone salutano il “Re di Roma” mentre la banda suona a ritmo continuo, subito penserei ad un “funerale di stato”. In realtà, viste le vicende accadute, sarebbe più corretto dire “funerale dello stato”. Quando nella capitale, a delinquenti di ogni sorta, è permesso celebrare il potere mafioso alla luce del sole, in barba ai cittadini onesti, in quel preciso istante , il contratto sociale che regola la vita di uno stato viene inevitabilmente stracciato. L'Italia è in mano alla mafia e i partiti fanno affari d'oro con essa. Questa è una verità dura da accettare, ma è importante averla a mente, perché solo conoscendo il problema si può tentare di risolverlo. Ovviamente, le istituzioni minimizzano, nessuno sapeva niente, il sindaco Marino era in vacanza, insomma non è colpa di nessuno se un boss viene celebrato in piazza come un eroe. Basta con questo giustizialismo, ogni tanto chiudere un occhio ad un benefattore cosa volete che sia! A questo punto mi torna alla mente la massima ermetica del “così in cielo così in terra”. Così a Roma così ad Ivrea?? Speriamo di no, però, c'è un argomento spigoloso che si protrae da anni nella nostra piccola comunità, attraversa le legislature e ambisce al condono. Ci sono due tipi di cittadini anche qui da noi. Quelli che possono fare, e quelli che non possono. Se un qualunque cittadino del secondo gruppo, venisse mai in mente di dar fuoco ad un ricovero per attrezzi e successivamente edificare una villa abusiva, la Giustizia Divina scoccherebbe frecce infuocate e, con tutta la forza dell'olimpo punirebbe senza remore di sorta i colpevoli. Insomma, provate a fare la facciata di casa vostra di un colore leggermente diverso dalla legge e poi vedete cosa succede. Ovviamente il rovescio della medaglia è che i cittadini del primo gruppo, possono invece costruire, abitare, temporeggiare, contrattare ecc. senza perdere il sonno alla notte. In questo caso la burocrazia è inesorabilmente eterna, lungaggini di ogni sorta, ricorsi, contro-ricorsi, interpretazioni... Insomma, quando una cosa non si vuole fare, i metodi si trovano. Non a caso un edificio che dovrebbe essere abbattuto già da anni, svetta imperterrito in tutta la sua maestà e potere. Simbolo della disuguaglianza, del favore e della protezione. Anche in questo caso tutti sanno (ma proprio tutti) e va bene così. Essendo vicende note e scabrose, mi aspetterei che anche altre figure ed associazioni dicessero la loro sulla vicenda, mi viene in mente Libera, che normalmente, in altri territori è molto sensibile a queste “particolari” vicende. Tutto tace e non mi meraviglia, il silenzio ha un valore preciso in ogni cultura e società, in alcuni gruppi è addirittura premiato ed è simbolo di fedeltà. Insomma, al lettore l'ardua sentenza anche se credo che così ad Ivrea, come a Roma, qualcuno dovrebbe pensare seriamente di lasciar posto ad altri. PS: oltre alla violazione in termini di legge, la vicenda è un esempio lampante di come il consiglio comunale venga costantemente esautorato del suo ruolo. Nello specifico, al vaglio del consiglio sono passate la Delibera N° 83 del 2012 e la mozione di sollecito del M5S del Marzo 2014. Entrambe passate a maggioranza dei voti ed entrambe disattese. Anche la magistratura è stata informata dei fatti sul con esposto avente titolo: art. 328 c.p. -Segnalazione di presunta omissione di Atti di ufficio.  
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