I suoi occhi si sono chiusi per sempre mercoledì 22 luglio nella sua abitazione di via Cavour 8, a Verolengo. Giancarlo Mosso, Colonnello degli Alpini ormai in pensione, è morto all’età di 74 anni. A strapparlo alla vita, una malattia fulminante: un calvario lungo tre mesi che non ha mai lasciato un po’ di spazio alla speranza né all’illusione della guarigione. Venerdì mattina, a stringersi al profondo dolore della famiglia - la moglie Marilena, le figlie Loredana ed Alessandra, il fratello Pietro ed i generi Maurizio e Luigi - davanti al sagrato della parrocchia di Verolengo, per i funerali sono arrivati davvero in tanti. Parenti ed amici provenienti da Chivasso - dove era conosciutissimo -, ma anche dalla Valle D’Aosta e dal Friuli. A rendergli onore anche diversi corpi delle forze dell’ordine. Originario di Verolengo, dove attualmente viveva, Giancarlo Mosso trascorse circa trent’anni della sua vita spostandosi per il Piemonte, la Valle D’Aosta ed il Friuli Venezia Giulia. A portarlo via dal suo paesino per diversi periodi fu solo il suo ruolo di Colonnello che aveva ricoperto negli Alpini. Con gli anni della pensione, oltre alla famiglia, aveva sviluppato un vivo e forte interesse per la pesca, che praticava assiduamente ovunque ci fosse un po’ d’acqua: al mare, in montagna e lungo le sponde di qualche torrente. “Era una persona sempre indaffarata che fino a qualche mese fa aveva sempre qualcosa da fare - raccontano i parenti -. Vederlo andarsene così e con tanta sofferenza è stato davvero toccante”. Ma Mosso era anche una persona dal cuore d’oro ed aveva un’umanità straordinaria. “Certo aveva il carattere piuttosto severo tipico dei militari, determinato e puntiglioso tanto da dire che era più facile comandare 100 ragazzi che le tre donne della sua famiglia ma era un uomo buono che si lasciava intenerire facilmente”. Sarà forse per questo che, nel corso di tutta la sua carriera militare, ha aiutato centinaia di ragazzi che facevano il servizio militare. “Molti ottennero il congedo grazie al suo aiuto mentre altri riuscirono ad ottenere anche un lavoro. Quante volte in questi anni ci siamo visti recapitare qualche riga di ringraziamento - ricorda la moglie, commossa -. Venerdì mattina, durante il funerale, ma anche nei due giorni precedenti, ho ricevuto la testimonianza di quanto in questi anni ci fosse dato da fare per aiutare chi aveva bisogno. I giovani che 20, 30 anni fa hanno ricevuto il suo aiuto erano tutte lì alla cerimonia”. Era un uomo di grande valore Giancarlo Mosso ed accettare la sua scomparsa non sarà facile per quanti avevano avuto l’onore di conoscerlo.
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