Poche realtà territoriali propongono tanti castelli autentici e borghi fortificati concentrati in pochissimi chilometri. Rimini ne conserva uno dei più importanti a testimonianza della magnificenza dei Malatesta: Castel Sismondo, che porta il nome del suo Signore. E’ la principale reggia della famiglia, anche se essa amava spostarsi nei tanti castelli del suo esteso territorio. Tra questi Sant’Arcangelo di Romagna, dove nella splendida Rocca nacque la figlia di Francesca, protagonista con il cognato Paolo, delle tragiche vicende cantate da Dante. E Montefiore Conca, una delle residenze più gradite ai Malatesta che qui ospitarono re e imperatori. Salendo verso le colline delle Vallate del Marecchia e del Conca è tutto un fiorire di castelli e torri millenarie. Qui si fronteggiarono le due casate confinanti, i Malatesta e i Montefeltro, in una lotta senza tregua e i castelli spesso furono dell’uno o dell’altro. Lasciata Sant’Arcangelo il percorso in Valmarecchia comincia con il Palazzo Marcosanti a Poggio Berni, a seguire il Castello di Scorticata e di Motebello. Dirimpettaia è anche la Rocca di Verucchio che fu del Mastin Vecchio, centenario capostipite dei Malatesta. Sulla sinistra svettano le quinte turrite del Monte Titano, emblemi dell’antica Repubblica di San Marino. Su un ardito sperone dalle pareti a strapiombo, sorge la stupefacente Fortezza di San Leo, l’antica Montefeltro. Percorrendo queste colline possiamo incontrare altri borghi fortificati o altre Rocche imponenti e di straordinaria bellezza. E proprio sulle colline dell’entroterra di Rimini troviamo i terreni argillosi che conferiscono al vino dell’Azienda Le Rocche Malatestiane, un sapore particolare e un’indubbia eleganza. Storicamente le vigne di Sangiovese hanno acini grossi ma l’argilla di questi suoli, la sua capacità di conferire forte calore alla painta, il clima che risente della vicinanza del mare, hanno reso questi acini piccoli e croccanti e di color rosso intenso. Il vino che ne deriva ha potenza, gusto fruttato, tannini rotondi e un color rosso violaceo. A questo vino dal forte carattere territoriale, le Rocche Malatestiane ha dedicato un interessante progetto di affinamento nelle grotte di Sant’Arcangelo di Romagna, per 19 mesi in botti e barriques di rovere. Questa Azienda, la cui proprietà è una cooperativa di produttori, rappresenta le radici vitivinicole del territorio riminense ed è con orgoglio che dal 1959 i vini portano il nome dei Malatesta, Signoria di Rimini dal XIII al XVI secolo. A questo vino dal forte carattere territoriale, Le Rocche Malatestiane ha pensato di dedicare un progetto di affinamento nelle grotte di Sant’Arcangelo di Romagna, per 19 mesi in botti e barriques di rovere. Sant’Arcangelo di Romagna, borgo medioevale che sorge sul Monte Giove, fin dall’antichità era conosciuto per il reticolo di gallerie scavate dall’uomo nell’arenaria e utilizzate per la conservazione del vino e dei cibi. Un sistema così diffuso durante il Medioevo da far ribattezzare il locale vino rosso “il sangue di Giove” ( il “Sanguis Jovis divenuto Sangiovese). L’interessante recupero di queste grotte come luogo di conservazione del vino da parte dell’Azienda Le Rocche Malatestiane con il restauro di una porzione delle stesse, riporta alla scopo originario per l’affinamento del vino a cui è stato dato il nome Sangiovese Mons Jovis Doc Colli di Rimini 2011. La vinificazione di questo vino avviene con i seguenti criteri: le uve vengono raccolte a mano nelle prima decade di ottobre dopo la fermentazione , l’affinamento avviene in botti e in barriques per 18/20 mesi nelle grotte a Santarcangelo: Le caratteristiche organolettiche sono principalmente le seguenti: vino di ottima struttura, equilibrato calco, con tannini nobili che esaltano l’ottima persistenza.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.