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CHIVASSO. Nutrire il pianeta con l'aria fritta

CHIVASSO. Nutrire il pianeta con l'aria fritta

Da sinistra, Claudia Buo, il sindaco Libero Ciuffreda e Massimo Corcione alla passata edizione della festa del Carletti

“Come nutrire il pianeta?”. Già! Che bella domanda! Se la stanno facendo da qualche tempo in tanti a Milano, nell’ambito di Expo. I primi ministri di tutto il mondo, le multinazionali dell’alimentazione, gli attivisti delle più importanti organizzazioni mondiali per i diritti dell’uomo e della natura. Ci stanno pensando loro ma ci sta pensando (incredibile ma vero) anche il sindaco di Chivasso Libero Ciuffreda,  per intenderci quello che la scorsa settimana si è presentato con i carabinieri all’inaugurazione di un giardinetto al Borgo Sud-Est. Quello che tutti pensano sia un ologramma, visto che in Municipio non c’è mai. Quello che si diletta a fare gemellaggi, organizzare università delle legalità e farsi intervistare su mafia e ‘ndrangheta. Quello che gli hanno rigato la macchina in municipio e vorrebbe una scorta. Quello che da quando è “primo” (non sarà mica primo per niente) ogni occasione è buona per denunciare o litigare. Quello che vorrebbe ampliare la discarica di Chivasso anche se non fa bene alla salute…. Quello lì, insomma. Ci ha pensato un bel po’ di tempo. E poi si è dato una risposta. “Per nutrire il pianeta ci va Chef Kumalè e un bel carpionato mondiale…”. Proprio così. Non un “campionato” ma un “carpionato” con la “r”, qualcosa di salato e non dolce. Ecco risolto l’enigma. Guai a pensare al “tiramisù” dunque, o alla Torta 900. Eh no! Per nutrire tutto il pianeta, meglio, molto meglio, il fritto misto alla piemontese, senza il semolino dolce. Il piatto giusto, quello che salverà le sorti di circa 7 miliardi di persone, lo si scoprirà al Cerello, il 3 luglio. E’ qui che andrà in onda lo Chef Contest di SovraExposizione, una specie di Master Chef. Che detta così non significa nulla ma come direbbe Renzi è #tantaroba… Pensato dal giornalista Chef Kumalè, per poche migliaia di euro (mi pare 10 mila), l’evento, stando al programma, dovrebbe servire a valorizzare i prodotti tipici ed i vini del canavese e della collina torinese. Con questo obiettivo nel salone delle feste della Tenuta Cerello (trullallero trullallà), una delegazione di 8 talent chef si sfideranno, per creare due piatti: uno salato (carpione) e uno dolce (ma non per nutrire il pianeta)  ispirato ai nocciolini di Chivasso e al vino passito di Caluso. Poi una giuria di giornalisti qualificati selezionerà il vincitore. L’evento è naturalmente “a porte chiuse”. Sarà già che mentre son lì che pensano a come sfamare il pianeta, sfornando soufflè  e cremine, pinzimoni e voule-au-vente, sbattendo uova e sminuzzando cetriolini e basilico, ci può essere gente intorno a far casino. Però (e meno male) sarà tutto documentato (dalle telecamere di Rete Canavese) quindi  proiettato il 4 ed il 5 luglio nel teatrino civico a Palazzo Santa Chiara e guai a chi si  perde il reality show. “Le ricette elaborate dagli chef resteranno patrimonio del territorio…”, annunciano gli organizzatori e, con la fame che c’è in giro, non c’è uno che non si dica curioso di assaggiarle. Non potrebbe essere altrimenti. Solo uno scriteriato nutrirebbe il pianeta con pizza, pasta al forno, agnolotti al plin, arrosto al brasato, arancini, caponata, risotto alla milanese, bistecca impanata con le patatine fritte, carciofi alla giudea, saltimbocca alla romana eccetera, eccetera. Che cavoli di piatti sono. Ci vuole altro ed è ancora tutto da inventare…. Più che un sindaco, un genio. Solo lui poteva arrivarci… Talmente bella l’idea che sono già stati invitati una lunga serie di giornalisti di grido e tutti non si sono lasciati sfuggire l’occasione. Ciuffreda, insieme all’ispiratore Chef Kumalè, li ha scelti con il lanternino. Serviranno a promuovere la città e il nostro sindaco, all over the world e in tutti quegli angoli del pianeta in cui si è alla ricerca di soluzioni moderne per la sopravvivenza di tutti. E ci sarà Jean-Louis Galesne  di Le Figaro (Parigi), il direttore dell’Accademia Marchesi Anna Prandoni, il direttore della Civiltà del bere Alessandro Torcoli, il critico del quotidiano La Stampa Luca Ferrua, Stefano Cavallito di Repubblica, Alberto Lupini di  “Italia a Tavola”,  Fabrizio Carrera di Cronache di Gusto, Luciano Scarzello, lo chef stellato del Gardenia di Caluso Mariangela Susigan, Domenico Tappero Merlo dell’Enoteca  di Caluso e, in ultima, ma non in ultima, la chivassese Cristina Peroglio di TTG Italia. Che dire, salvo osservare la deriva “classista” di un sindaco che “mortifica” i deboli del Borgo Sud-Est e organizza convegni sull’aria fritta. Nulla salvo sottolineare che se davvero l’aria di Ciuffreda si potesse friggere forse il pianeta lo avremmo salvato sul serio. Nulla, salvo sperare in una sana e pacifica contromanifestazione sul cibo della povera gente, proprio lì, al Cerello. #chesialavoltabuona .
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