Il segretario cittadino del Pd Dimitri Buracco Ghion stavolta ha davvero deciso. Se ne vuole andare. S’intende: non a vivere da un’altra parte. Semplicemente non se la sente più di essere tirato per la giacchetta, dai militanti e dai simpatizzanti, da una parte all’altra del dibattito politico e delle polemiche. O, peggio, portato a spasso, sul suo profilo di facebook, da Elisabetta Ballurio e Maurizio Perinetti come la bela maria, tra “galline e leprotti”... Sì! E’ vero, c’è anche quel piccolissimo problema che occupandosi di “cultura”, spesso e volentieri, si trova a lavorare a contatto con gli amministratori comunali del suo stesso partito, con Della Pepa che fa il sindaco, Capirone, Codato, Vino e Salvetti poco importa. Diciamo che non è granchè bello trovarsi in questa posizione considerando che il segretario del partito di maggioranza è colui che all’Amministrazione comunale potrebbe, anzi quasi dovrebbe dettare delle linee programmatiche. Ma questo c’era anche prima e non è notizia di oggi. Di diverso c’è semmai quel leggero scricchiolio che ormai anche i sordi hanno cominciato a sentire. Scricchiola la maggioranza di governo. E scricchiola non solo perchè si era spaccata sul Cic, non riuscendo a trovare dentro sè stessa un’univocità di intenti e indirizzi. Scricchiola semmai per il tira e molla, quasi sempre organizzato nelle segrete stanze, tra le opposte correnti di un partito che si muove intorno al nuovo leader Matteo Renzi. Insomma, che sotto le rosse torri stia per finire un’epoca, fatta di Olivetti ed ex dirigenti Olivetti ai posti di comando, sembra scontato ma molto dipenderà da come all’interno del Pd ci si riorganizzerà da qui ai prossimi mesi. Per intanto si fanno due nomi. Quello di Andrea Benedino, portato dall’ala per così dire “governativa” e quello del renziano Matteo Fanciulli. E se è vero che già per il fatto che si facciano due nomi significa che non c’è accordo c’è da credere che a nessuno converrà mettersi a litigare oggi con l’orizzonte politico che da qui ai prossimi due anni potrebbe cambiare almeno 10 volte. E allora? Allora si contano già le tessere. Se ci si limita a quelle di due anni fa, vince Benedino, se le si prendono in considerazione tutte il podio va a Fanciulli. “Io non so se Buracco Ghion ha preso una decisione definitiva e non credo si arriverà mai ad uno scontro di tessere - commenta in proposito il vicesindaco della Città Metropolitana Alberto Avetta, renziano della prima ora - Aggiungo che Fanciulli, tanto quanto Benedino saranno espressione del nuovo Pd, nella misura in cui lo vorranno rappresentare tutto, dando alla maggioranza del partito il valore di una maggioranza...”. Un messaggio chiaro è forte ai tanti che si sentono corpi estranei nel Pd di Renzi, con l’occhio già rivolto alle prossime elezioni.
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