Si rafforza a Rondissone il fronte del “no” all’installazione di un ripetitore radio per la trasmissione telefonica cellulare in via Massimo D’Azeglio, a ridosso di due condomini ai civici 3 e 5. La scorsa settimana - sulle colonne del nostro giornale - primo a denunciare la decisione del sindaco Miriam De Ros e degli altri componenti della sua Giunta era stato il consigliere di minoranza Nicola Sgherzi. “La delibera è stata approvata senza la convocazione del Consiglio comunale e senza considerare i rischi per la salute dei cittadini”, tuonava. Mercoledì sera a far valere le stesse ragioni al salone polivalente - ed alla presenza di Sgherzi e dell'altro consigliere di minoranza Michele Biscotti - c’era quasi mezzo paese. Grande assente, seppur invitato al confronto, era proprio il sindaco De Ros. “Il Comune si sta arrogando il diritto di utilizzare un’area della collettività senza prendere in considerazione i nostri bisogni - hanno sbottato i cittadini, residenti della via interessata ma non solo, e le minoranze -. La decisione doveva essere discussa in Consiglio e solo dopo aver convocato la Commissione Ambiente, ma nulla di tutto questo è stato fatto”. Argomento centrale della discussione, i rischi per la salute. “Ma il sindaco sa che le radiazioni emesse provocano infertilità, tumori, malattie del sangue? Se proprio dovevano farlo, non potevano scegliere un posto più isolato? - le loro domande - Perché mentre tutta Italia toglie i ripetitori noi ne dobbiamo aggiungere un altro? Perché barattare la salute dei rondissonesi per la misera cifra di 4500 euro all’anno?”. Altro argomento trattato, la svalutazione immobiliare dei due condomini, di recente costruzione. Così infatti commentano i condomini: “Con il ripetitore le nostre case subiranno un danno economico, perderanno valore e se le volessimo vendere nessuno le comprerà o lo farà per una cifra bassissima”. Quali sono quindi le mosse da mettere in campo per evitare di dare esecutività alla delibera? “Innanzitutto faremo ricorso perchè venga ritirata la delibera in quanto non è stata discussa in consiglio comunale, creeremo un Comitato, distribuiremo volantini. Potremmo anche rivolgerci a Striscia la Notizia. Insomma, non rimarremo inerti…”.
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