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25 Aprile 2015 - 17:03
Dopo mesi di indagini, coordinate dal pm Sabrina Noce della Procura di Torino, è stata sgominata una banda di criminali che durante la notte si introduceva nei cantieri e rubava macchine agricole che venivano poi esportate in Romania su dei tir. Le Dieci persone arrestate, la maggior parte di origine romena, nascondevano i mezzi rubati in luoghi dismessi adibiti a capannoni rifugio per la refurtiva. I depositi erano sparsi per il torinese e canavese: alcuni in Torino e Villanova D’asti, ma anche a La Loggia, Saluggia , Cherasco, Burolo, Ivrea e Corio canavese. A farne le spese non soltanto le aziende agricole, ma anche il singolo cittadino che con il proprio trattore cura i lavori nel piccolo terreno privato o prepara la scorta di legna per l’inverno. Ed è proprio quello che è capitato alla famiglia Peroglio Longhin, residente in una borgata di Rocca Canavese, che circa due settimane fa, una mattina presto, ha fatto la sfortunata scoperta, proprio quando la signora Nadia è uscita in giardino per portare fuori i cani.
“Non ci siamo accorti di nulla – spiega Bruno Peroglio Longhin –. Hanno portato via il nostro trattore da frutteto nuovo senza accenderlo. Penso possano aver usato un vericello per trainarlo fuori dalla nostra proprietà. Si sono introdotti tagliando la rete di recinzione e hanno scassinato il box di alluminio dove all’interno era posteggiato il mezzo. Nostro figlio Davide lavorava e probabilmente i ladri ne erano a conoscenza. Oltretutto è stato un caso che quella notte io abbia messo il trattore all’interno di quel box, solitamente è altrove. Questo mi dà conferma del fatto che siamo stati spiati...”.
Una storia a lieto fine però perché tra la refurtiva sequestrata ai rapinatori c’è anche il mezzo agricolo della famiglia Peroglio.
“Siamo stati contattati mercoledì mattina dalla polstrada che ci avvertiva di aver ritrovato il nostro trattore. E’ stata grande la contentezza per non aver perso il mezzo da poco acquistato”.
Il trattore verrà riconsegnato presto alla famiglia Peroglio Longhin, non appena saranno terminate le pratiche di reimmatricolazione. Infatti, al mezzo agricolo era già stata tolta la targa e cancellato il numero di telaio, pronto per essere portato in Romania.
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